Re: [Fisica medica] frequenza delle onde cerebrali

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Sat, 18 Mar 2017 14:33:34 +0100

On 18/03/2017 10.34, Jasmine wrote:
> On Thu, 16 Mar 2017 12:44:37 +0100, Soviet_Mario
> <SovietMario_at_CCCP.MIR> wrote:
>


cut

Lo so ... l'OT selvaggio prosegue, chiedo venia :\

cut

>
>
>
>> Del resto è la peggiore zavorra della vita in generale e
>> della "auto-evoluzione" a livello di singolo individuo
>> (l'evoluzione della specie passa sempre per il contributo di
>> singoli esemplari che devono essere interamente funzionanti
>> e anzi avantaggiati subito al momento).
>
> Scusami, ma non ho capito questo passaggio

dicevo che la necessità di retrocompatibilità, la necessità
di non poter "scavalcare" stati non funzionanti (magari con
l'ausilio di aiuti esterni al singoli individuo) è una
zavorra che impedisce un redesign efficiente e che
"ripulisca" le cose.
Temo che l'evoluzione casuale, esplori soltanto i "minimi
locali", ma non possa vedere oltre barriere insormontabili
(i prototipi temporaneamente non funzionanti)


>
>> La vita pre-uomo non può permettersi il lusso di una
>> ottimizzazione radicale e profonda che ristrutturi le cose
>> passando per stati temporaneamente non funzionanti.
>> Noi potremo farlo.
>
> Con dei cyborg ? (per cyborg, intendo, ibridi uomo-macchina/organi
> sintetici)

anche, ma non per forza.
Oggi (diciamo domani, vah) l'uomo può cominciare a
riprogettare il codice genetico e può permettersi il lusso
anche di andare a tentativi. Può esplorare regioni
inesplorate dalla vita, nello spazio delle possibilità.

Il nostro metabolismo, e pure delle piante, anche le cose
più di base, sono piene di FOSSILI.
Il primo che ha iniziato a saper fare qualcosa
decorosamente, è stato poi cannibalizzato e riciclato tal quale.
I nostri mitocondri sono batteri fossili integrati nella
cellula eucariote, che non ha mai imparato a usare
l'ossigeno da sé in modo efficiente, e una volta entrata in
simbiosi con il procariote aerobio (oggi mitocondrio), la
"ricerca" di efficienza si è fermata lì. Invero
l'accoppiamento tra ossidazione aerobica e sintesi chimica
di vettori ad alta energia è molto poco efficiente, si
spreca una notevole parte di energia libera.
Un redesign radicale ab-inizio porterebbe a una cellula
molto meno consumosa.
Stessa cosa si è verificata coi cloroplasti. Sono miliardi
di anni che grossomodo si fa la fotosintesi sempre con la
stessa efficienza e sistema di fondo. Le cellule grosse
hanno inglobato i cianobatteri e han delegato a loro. Tra
l'altro ho letto di recente che una simbiosi simile è in
corso e, cosa bizzarra, in una LUMACA, che mangia alghe, le
integra senza "digerirle interamente", e poi diventa
PARZIALMENTE fotosintetica, nel senso che mangia meno di
quanto apparentemente necessario perché un po' di zucchero
lo sintetizzano queste alghe ormai in simbiosi. Chiaramente
avendo una superficie esterna limitata e un metabolismo
superiore a un vegetale, non sarà mai del tutto
fotosintetica, ma è una buona proof-of-concept del discorso
del riciclo senza fare ricerche a lungo raggio.

>
>
>>>> ah ... beh ma anche lesioni intracerebrali anche molto
>>>> localizzate non sono aggirabili se tagli certe fibre.
>
>>> Ecco...
>
>> espandendo un po' la frase sopra : i segnali ionici di
>> corrente possono correre in piste isolate con una notevole
>> densità "spaziale" senza reciproche interferenze importanti.
>> Sarebbe concepibile un sistema analogo em a guide d'onda ?
>
> Penso di si, ma il problema è quello sopra che hai evidenziato tu
> sopra
>
>> con che materiali ?
>> La densità volumetrica è un vincolo severo
>
> esatto, resta pero' l'incognita dovuta al fatto che...
> noi umani abbiamo trovato delle soluzioni
> in poco tempo (meno di 200 anni) per far propagare le onde da sorgenti
> a ricevitori disparati
> la natura,lei si prende milioni di anni, una soluzione
> per trasmettere lo stimolo nervoso l'ha trovata
> era l'unica possibile?

credo di no.
La natura ha esplorato solo le correnti ioniche, ma con
polimeri adatti, avrebbe potuto esplorare anche
l'elettronica "senza metalli".
Ad es. sono convinto che non sia inconcepibile pensare a un
sistema multienzimatico che costruisca ad es. nanotubi, che
sono conduttori straordinariamente anisotropici.
Semmai il difficile è come gestire poi questa rete di tubi
continui in presenza di ricambio cellulare. Una rete di
nanotubi è sostanzialmente eterna. Questo potrebbe essere
uno scoglio insormontabile per la plasticità nervosa, che è
mostruosa in fase embrionale, e richiede un continuo fa e
disfa. Cmq ci sono altri polimeri organici conduttivi (i
politiofeni ad es.) che non sembrerebbero impossibili da
fare per le cellule.
E' possibile che ancora una volta si sia trattata della
debolezza di fondo dell'evoluzione naturale casuale, che
consiste sostanzialmente in un "buona la prima" !.

Ciao


>
>>
>> ti ringrazio, proverò a leggerlo. Potrei avere problemi
>> severi a prescindere dall'inglese cmq. Diciamo problemi di
>> fisica di base ... ma tentare non nuoce ovviamente
>
> eh, ho dei testi tutti in inglese (non che io non sappia l'inglese
> ma la pigrizia fa la sua parte), di 500 pagine ma che sembrano
> interessantissimi e da leggere con assoluta calma (ad esempio
> Byomedical signal analysis)
>
>
>
> ciao, e buon w.e.
> Jasmine
>


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1) Resistere, resistere, resistere.
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Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
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