On 07/05/2017 13.57, Eugenio wrote:
> On Sunday, May 7, 2017 at 12:10:02 PM UTC+2, Soviet_Mario wrote:
>> On 06/05/2017 22.12, pacifico.eugenio_at_gmail.com wrote:
>>> Consideriamo un contenitore sotto vuoto in cui non ci sono particelle
>>> oppure ci sono una piccola quantità di particelle.
>>>
>>
>
>>> Consideriamo un secondo contenitore che racchiude il primo anche questo sotto vuoto. Avremo quindi che sulle pareti del contenitore interno ci saranno un numero di urti molto limitato, mentre il contenitore esterno avrà urti di particelle provenienti dall'ambiente esterno.
>>>
>>
>
>>> Le pareti del contenitore esterno si uniforma alla temperatura ambiente mentre le pareti del contenitore interno essendo circondato dal vuoto mantiene una temperatura che può essere più bassa di quella esterna.
>>
>> non ho capito bene se intendi TEMPORANEAMENTE o
>> INDEFINITAMENTE. Se è la prima, okay. Se è la seconda, non
>> mi pare vero, perché ignori l'irraggiamento, e due pareti,
>> separate da vuoto, ma a temperature diverse, non sono cmq in
>> equilibrio radiante e scambiano calore. Voglio dire : il
>> sole scalda la terra, ma possiamo assumere che una frazione
>> trascurabile di quell'energia ci pervenga per via
>> "conduttiva e convettiva" da parte del vento solare, il
>> grosso è energia radiante.
>> Ora è vero che il salto termico nel caso terra sole sono
>> 6000°, tuttavia i flussi si instaurano anche con differenze
>> di pochi gradi, se si considera un tempo lungo, per cui
>> all'equilibrio termico le due pareti si portano alla stessa T.
>> Dovresti trovare una parete esterna perfettamente non
>> emissiva, e non so quanto l'approssimazione terrebbe ...
>>
>>
>
>>> Quindi tra le pareti possiamo avere una differenza di temperatura che possiamo sfruttare usando una cella di peltier per produrre energia elettrica.
>>
>> Mi chiedo inoltre come preleveresti la corrente. Attraverso
>> il vuoto spinto ? Anche fosse, far circolare elettroni tra
>> le due, non equivarrebbe a termalizzare il tutto ? (Entrano
>> elettroni "caldi" e escono elettroni "freddi" ...
>>
>>>
>>
>>
>> --
>> 1) Resistere, resistere, resistere.
>> 2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
>> Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
>>
>>
>> ---
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>
> Comunque giusto per farti un esempio hanno portato il ghiaccio nel deserto costruendo un contenitore che era isolato ed aveva uno starto di vuoto.
>
> Quindi anche se costruire un contenitore totalmente isolato non fosse possibile occorrerebbe sperimentare se è enegicamente positivo, cioè se l'energia spesa viene recuperata più un guadagno.
>
> Per il secondo punto la cella di peltier a contatto con la superficie esterna da lì si creano i contatti per portale il flusso di elettroni all'esterno.
scusa, ma sto confondendomi. Nel titolo c'è scritto
GENERATORE. Ora l'effetto Seebeck è reversibile. Si può
usare come generatore a gradiente termico o come pompa di
calore alimentata elettricamente.
Sia come sia, una serie (al limite "solo una") di contatti
bimetallici viene tenuta in un gradiente termico stabile
(stabile qui è da intendersi MANTENUTO da qualche
sorgente/pozzo esterni).
Se metti tutti i contatti del circuito alternante
bimetallico a caldo (esterno), non crea nessun gradiente
termico.
Se come si deve, metti le giunzioni pari (o dispari) a
caldo, le dispari (o pari) dovranno stare a contatto col
pozzo freddo interno. A quel punto avrai instaurato un PONTE
TERMICO tra dentro e fuori.
Idem se la usi al contrario come pompa di calore. Se metti
tutte le giunzioni su una medesima superficie, otterrai su
essa spot freddi / caldi e mediamente un piccolo
riscaldamento netto (effetto joule). E sulla superficie
interna non otterrai niente.
>
> Quiindi andrebbe a scaldare sempre la superficie esterna a temperatura ambiente e questo è anche vantaggioso perchè ci riscalda in modo maggiore la superficie esterna che è quello che vogliamo.
non capisco bene che genere di schema di collegamenti hai in
mente. Prova a visualizzarlo come termocoppia (che è l'unità
fondamentale del sistema Seebeck - Peltier).
Altra osservazione. Se usi il sistema come generatore, non
crea energia elettrica dal nulla, ma attinge una parte
(manco tanto elevata) del flusso termico dalla sorgente
calda e lo lascia scorrere verso il pozzo freddo. E' quello
il motore del gen. termoelettrico. Se le due parti, a
prescindere dalla inconsistenza dello schema elettrico, sono
isolate, il flusso termico tra le due deve essere nullo, il
gradiente può restare stabile per un mese, ma a quel punto
il generatore a cosa attingerebbe per produrre corrente ?
Non è un moto perpetuo, è un immobilità perpetua in questo modo.
E' come avere un certo dislivello d'acqua, tenere chiuse le
valvole per farlo durare, e sperare che nel frattempo girino
le turbine, non so se mi sono spiegato bene
>
> Comunque gli elettroni non sono nè caldi nè freddi
ok, vabbè ma era una metafora, intendevo ovviamente
elettroni dotati di maggiore vs minore energia cinetica media.
> ma la percezione della temperatura è data dagli urti delle particelle sulla superficie.
e gli elettroni non urtano forse il reticolo metallico
mentre viaggiano ?
>
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Sun May 07 2017 - 20:01:31 CEST