Il giorno venerdì 14 luglio 2017 10:40:03 UTC+2, robertof..._at_gmail.com ha scritto:
> ...
> Poiché su una carica in quiete non può agire la forza di Lorentz perché il
> protone ha velocità nulla, l'osservatore deve concludere che il protone
> risente dell'effetto di una forza elettrica.
> Da dove ha origine questa forza elettrica, se il filo è complessivamente
> neutro?
Forse sara' "complessivamente neutro", ma in prossimita' del protone non lo e' piu' a causa della contrazione di Lorentz delle lunghezze: considerando ad es. un filo conduttore metallico, i portatori di carica che danno luogo alla corrente elettrica hanno una densita' lineare che, nel riferimento del protone, non e' piu' uguale e contraria a quella delle cariche fisse nel reticolo del metallo, in quanto si muovono a velocita' maggiore e quindi la loro densita' lineare e' maggiore). Invece nel resto del circuito, poiche' i portatori di carica si devono muovere in senso opposto per chiudere il circuito medesimo, la situazione e' opposta e cosi' la densita' lineare dei portatori che aumentava in prossimita' del protone, qui diminuisce e in modo che la carica elettrica, stavolta si *complessiva* rimane invariata. Ma per giustificarlo bisognerebbe fare dei conti abbastanza complicati.
Inoltre la trattazione in questi termini, benche' piu' intuitiva da una parte lo e' di meno da un altra.
Invece puoi fare un'altro tipo di trattazione, considerando soltanto "i campi".
Infatti i campi elettrico e magnetico /si trasformano/ da un riferimento ad un altro, a causa delle trasformazioni relativistiche di Lorentz, cosi' come si trasformano le coordinate: il campo elettrico E_L e quello B_L, nel rif. del laboratorio, diventano altri campi, E_p e B_p, nel riferimento del protone; inoltre, componenti di campo elettrico possono trasformarsi in componenti di campo elettrico /e/ di campo magnetico e li stesso per le componenti di campo magnetico, infatti cio' e' quello che succede dal riferimento del protone a quello del laboratorio: nel primo rif. ci sono solo componenti di campo elettrico, nel secondo anche di campo magnetico! Ecco perche' non ha sempre senso distinguere il campo E da B e si parla, invece, di "campo elettromagnetico".
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Wakinian Tanka
Received on Fri Jul 14 2017 - 13:04:14 CEST