il mezzo delle onde E-M

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 1998/06/12

Paolo B. wrote:
(OMISSIS)


  Ciao,

 ecco il mio punto di vista sulle questioni generali che sollevi.

 Secondo me, il campo EM e' degno di essere considerato un oggetto
 fisico quanto gli oggetti "materiali" macroscopici.
 Certo ha proprieta' diverse, non si riesce a visualizzarlo come le
 particelle di materia "dura" macroscopiche.

 Mi pare che ci sia la tendenza a pensare il campo EM come una
 "emanazione" della "materia dura", ovvero come qualcosa la cui
 esistenza e' subordinata all'esistenza della materia dura.

 Ma questo e' falso, il campo EM puo' esistere senza materia dura,
 NON c'e' nulla che lo impedisca in nessuna parte della fisica.
 Le equazioni di Mawell (+ forza di Lorentz) non devono essere
 interpretate (solo) come le equazioni che descrivono come la materia
 genera il campo, ma piu' in generale descrivono come due enti
 distinti, la materia ed il campo EM, interagiscono.
 (In realta' dicono un po' di piu' sul campo di quanto non dicano
 sulla materia: fissando la cinematica della materia (= le cariche)
 l'evoluzione del campo e' parzialmente determinata (possono esserci
 ancora campi "liberi" preesistenti) mentre il viceversa non lo e',
 perche' bisogna ancora assegnare le masse delle cariche e la seconda
 legge di Newton o sue estensioni
 relativistiche e ci sono dei problemi tecnici nel caso di cariche
 finite ma puntiformi... )

 Nella teoria della relativita' generale, il campo EM contribuisce
 alla determinanzione della curvatura dello spaziotempo esattamente
 come la materia dura. Anzi in gergo quando parliamo delle equazioni
 di Einstein parliamo di un lato che contiene "la geometria" e un
 altro che contiene "la materia". E, nel secondo, mettiamo anche il
 tensore energia impulso del campo EM.

 Se il fatto che il campo EM viva nel vuoto e' "fastidioso" dovrebbe
 essere fastidioso anche il fatto che le particelle materiali vivano
 nel vuoto.


  
 

 Ciao a tutti, Valter





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 Valter Moretti,
 Department of Mathematics
 and INFN, Trento University
Received on Fri Jun 12 1998 - 00:00:00 CEST

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