E=mc^2 : che c'entra Einstein?
On 8 Jun 1998 10:40:17 +0200, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote:
>
>Giovanni ha scritto:
>> Classicamente (Da Maxwell) vale la seguente relazione tra
>> energia e quantita' di moto di un campo elettromagnetico:
>> P = E / C
>Fin qui non ci piove.
>
>> In genere un sistema fisico dotato di una quantita' di moto P
>> e una velocita' V, trasporta una massa data da:
>> P / V
>No. Questa e' la relazione newtoniana. La relazione relativistica porta
>anche un fattore gamma, che (purtroppo per te :-) ) va a infinito per v
>--> c.
La relazione relativistica e'
P = M V / radice(1 - (V/C)^2)
ma P/V da' sempre la massa anche in contesto relativistico. Io ho
parlato di "massa trasportata da un sistema fisico a velocita' V", e'
sottinteso che non e' quella a riposo.
>La formula relativista piu' semplice da usare e' P/V = E/C^2: questa e'
>sempre vera.
>
Daccordo
>> Se applichiamo lo stesso procedimento per il campo
>> elettromagnetico, otteniamo:
>> (E / C) / C = E / C^2
>> Ossia:
>> M = E / C^2
>> Che e' la famosa equazione di Einstein.
>> C'azzecca qualcosa ???
>Se invece usi la formula che ti ho data, trovi E/C^2 = E/C^2. Vera, ma
>tautologica.
Voglio precisare il mio intervento.
Avevo letto nel thread che l'equazione di Einstein della massa-energia
era gia' stata trovata prima di lui.
Io non ho fatto altro che provare ad immaginare come si poteva
arrivare IN MODO CLASSICO a quella formula.
Dato, classicamente, che un fascio di luce puo' comunicare un impulso
ad un corpo materiale, a parita' di grandezza, indistinguibile da un
impulso fornito da un altro corpo materiale: e' abbastanza naturale
ricavare anche dall'impulso luminoso una massa (vista la definizione
di quantita' di moto come M*V).
E cio' risulta effettivamente vero. E' innegabile che, dato un fascio
di luce di quantita' di moto P, la massa relativistica associata e'
proprio P/C, cioe' la quantita' di moto diviso la velocita' del
sistema fisico.
Per quanto riguarda il problema dell'infinito. Questo non si pone.
Io non sono partito dalla formula per ricavare una situazione reale
possibile, ma viceversa sono partito da una situazione fisica reale.
Quello che dico e':
sia che partiamo da un campo elettromagnetico, sia che partiamo da un
corpo materiale, il contenuto di massa e' dato invariabilmente da:
P/V.
NON si tratta di una TAUTOLOGIA. Perche' E/C^2 (nella tua equazione)
e' ricavato dalle formule relativistiche, mentre il mio E/C^2 e'
ricavato appunto da P/V: P e V sono dati, E/C^2 e' ricavato
classicamente !
Mentre tu sostituisci a primo membro anche P/V ricavandolo dalla
medesima formula relativistica !
Ovviamente da un punto di vista classico non ho la definizione
relativistica ne della quantita' di moto ne dell'energia.
Credo che questa identita' di risultato tra il calcolo classico e
quello relativistico stia in ultima analisi nel fatto che la forma
matematica della quantita' di moto e' rimasta nella relativita'
einsteiniana identica a quella classica: M V.
Evidentemente la massa e' ora funzione della velocita', ma sempre
massa e' !
Una spiegazione in termini fisici dell'equivalenza massa-energia.
Il fatto che la luce trasmetta un impulso come le particelle
materiali, induce a pensare che il possedere massa sia anche una
caratteristica della luce.
Solo parecchio piu' tardi si scoprira' che energia e materia si
scambiano spesso gli attributi, come nella sconcertante scoperta del
carattere ondulatorio della materia.
Per finire. Uno dei primi articoli pubblicati di Einstein titola
(all'incirca) proprio: "L'inerzia di un corpo dipende dal suo
contenuto di energia ?"
Fisicamente inerzia e' sinonimo di massa. A maggior ragione e' vero
per Einstein per cui la massa inerziale e' equivalente alla massa
peso: ossia, la massa e' sempre inerzia.
Ciao
Giovanni
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>Elio Fabri
>Dip. di Fisica
>Universita' di Pisa
Received on Sun Jun 21 1998 - 00:00:00 CEST
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