Elio Fabri wrote:
>
> Valter Moretti ha scritto:
> > Vorrei che Elio continuasse il discorso che ha generato
> > questa discussione.
> > Dove volevi arrivare Elio?
> Mi sembrava di aver detto piu' o meno tutto.
> Ho sottolineato che caratteristica delle forze apparenti e' di non
avere
> una causa, di non poter essere schermate, di agire allo stesso modo su
> tutti i corpi, e che questo permette di riconoscerle.
> Ho messo le mani avanti dicendo "ora mi aspetto un'obiezione" e tu hai
> capito che cosa pensavo: se non posso guardar fuori dell'astronave, come
> riconosco una forza apparente dalla gravita'?
> Conclusione: la sola definizione coerente di riferimento inerziale e' il
> rif. in caduta libera.
> C'e' la questione delle forze di marea, e' vero: ma un rif. inerziale
> puo' essere solo locale, quindi una validita' approssimata del pr.
> d'inerzia e' inevitabile.
> Che ve ne pare?
Si, senz'altro la definizione locale e' quella che funziona e che poi
sopravvive in relativita' generale (quindi la piu' profonda).
Ma non ho mai capito bene il raccordo con le pretese della teoria
classica.
Ma del fatto che i sistemi inerziali che si pensano ingenuamente come
"estesi", siano piu' o meno "in quiete con le stelle fisse", che ne
pensi? Sono un "accidente" o una "sostanza"? Mi pare di capire che
propendi per la prima ipotesi.
Inoltre domanda difficilissima, secondo te, la relativita' generale
e' nello spirito di Mach?
Ho discusso diversi anni fa con E. Massa (un matematico relativista di
Genova che forse conosci). Lui e' un esperto in queste cose e dice di
si. Io invece credo di no.
Ciao, Valter
Received on Sun Jun 21 1998 - 00:00:00 CEST
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