il mezzo delle onde E-M

From: Ferdinando Chiodo <fchiodo_at_NOSPAMmacronet.it>
Date: 1998/06/09

Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote:

>Senza dubbio con quella radiazione i miei occhi mandano al sistema
>nervoso centrale certi determinati segnali (determinati nel senso che
>questi dipendono solo dalla radiazione che arriva sulla retina); questi
>vengono interpretati come "colore rosso".
>Il termine "disposizione" appartiene al linguaggio filosofico, ma non
>capisco come possa essere usato per uno studio scientifico della
>percezione del colore.

Mi era sembrato che Valter Moretti avesse affrontato proprio un
problema filosofico. Ha adoperato, anzi, l'espressione <senso comune>
che viene attribuita in genere a una scuola di pensatori scozzesi del
'700 (di cui non so quasi nulla se non che la loro teoria della
conoscenza giustificava un realismo 'ingenuo').

Non ho dubbi che la concezione che l'uomo della strada ha degli
oggetti materiali ordinari di medie dimensioni, ad es. un cubetto di
ghiaccio, sia falsa. I fisici ci dicono che il cubetto e' in realta'
costituito quasi tutto da spazio vuoto, essendo enorme la distanza fra
particelle (o qualsiasi altra cosa siano) che compongono il cubetto, e
che il mondo esterno <in se'> e' qualcosa la cui descrizione corretta
consiste di formule matematiche. Da Galileo in poi il pensiero
occidentale non ha mai messo generalmente in discussione il fatto che
alcune proprieta' del cubetto di ghiaccio (ad es. dimensioni, forma o
posizione) siano *reali* (= sono descrivibili, ad es., nel linguaggio
della geometria analitica).
Ma come deve essere considerata una proprieta' come il colore?

Credo che nella fisica classica il colore sia una proprieta'
secondaria (ho trovato questa espressione in un'opera di Husserl). Dal
punto di vista neurofisiologico *tutti* i dati provenienti dal mondo
esterno --si riferiscano alle dimensioni del cubetto di ghiaccio o al
suo colore-- vengono elaborati verosimilmente nello stesso modo (IMHO,
e' questo il fondamento del realismo del senso comune). Husserl
riteneva che la fisica galileiana avesse portato a una immagine
dualistica del mondo fisico --con le sue qualita' primarie da un lato,
i dati sensoriali e la mente dall'altro-- e che questa immagine fosse
stata disastrosa perche' non aveva eliminato il rischio della
metafisica; Husserl comunque e' morto negli anni '30.
Domanda: il linguaggio della fisica contemporanea permette di
descrivere adeguatamente una proprieta' come il colore?
Saluti

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Ferdinando Chiodo
mailto: fchiodo_at_macronet.it
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Received on Tue Jun 09 1998 - 00:00:00 CEST

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