Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it> wrote:
>Ma mi pare un po' riduttivo pensare che
>tutto cio' che esista sia descrivibile in termini del linguaggio
>comune e del pensiero comune.
>E' la fisica (la chimica, la biologia ecc..) che ci dice "come e' fatto
>il mondo" (almeno quella parte di esso che la scienza riesce ad
>indagare) ed e' essa che determina i nuovi concetti ad i quali il senso
>comune si deve adeguare, non viceversa.
La mia non vuole essere una domanda polemica. Come considera, un
fisico, una proprieta' cosi' familiare come il *colore*?
Un peperoncino rosso o una stella rossa sono rossi per ragioni fisiche
differenti. Il senso comune (ad es., il realismo di Locke; ma anche la
filosofia Kantiana, per quel che ne so) ci fornisce lo strumento di
'dato sensoriale' (= non esiste una *grandezza fisica* corrispondente
al colore rosso; ma il pennarello rosso che vedo possiede una
'disposizione' a causare nel mio sistema nervoso --recettori retinici,
vie nervose, centri della visione, ecc.-- alcuni particolari 'stati').
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Ferdinando Chiodo
mailto: fchiodo_at_macronet.it
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Received on Mon Jun 08 1998 - 00:00:00 CEST
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