"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:83or53F779U4_at_mid.individual.net...
> Poi i due termini si comportano diversamente quanto alla corrente che
> producono.
OK!
> Mi accorgo ora che tu hai parlato di un "cavo", poi piu' avanti di un
> "filo".
> Insomma che roba e'?
> Io immagino che tu intenda un qualcosa che possiede una resistenza R e
> un'induttanza L: dico bene?
Mi spiego meglio: volevo arrivarci per gradi.
Per prima cosa ti chiederei le esatte definizioni di cavo e di filo: io le
uso in maniera interscambiabile.
Ho capito come si comportano R, L e C quando ai loro capi � applicata una
tensione variabile (sinusoidale o sinusoidale sovrapposta a una costante,
ecc.)
Quello che non ho capito � come i comuni cavi (o fili?) facciano a possedere
resistenza, induttanza e capacit�. Cio� mi piacerebbe capire due cose:
1) qual � l'equivalente elettrico di un cavo (es: C, L e R in serie??)
2) in virt� di quali carateristiche fisiche un tale cavo sarebbe dotato di
resistenza, capacit� ed induttanza. (sulla resistenza ci arrivo, ma mi fermo
l�)
> Allora, grazie alla linearita', possiamo (e dobbiamo) esaminare
> separatamente l'effetto dei due termini. Poi bastera' sommare le due
[cut]
> I(t) = I_0 + I_1 * cos(wt - phi).
E questo � tutto chiaro!
Grazie.
Received on Wed Apr 28 2010 - 01:47:53 CEST
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