Re: sulla reincarnazione

From: Army1987 <army1987_at_foo.invalid>
Date: Thu, 1 Apr 2010 16:09:12 +0000 (UTC)

On Sun, 28 Mar 2010 16:20:10 +0000, Federico wrote:

> Salve a tutti,
> vorrei discutere con voi su una cosa che mi affascina molto. L'argomento
> ha a che vedere poco con la fisica penso, è più un mio modo di vedere le
> cose, però vorrei avere un riscontro da voi sulla possibilità di ciò che
> sto per descrivere accada realmente, se effettivamente dal punto di
> vista fisico è possibile, in quale misura e via dicendo.
> Mi scuso per l'inesattezza nell'uso dei termini e per tutte le
> stupidaggini che scriverò e vi invito a correggermi nella maniera più
> opportuna (ed ad avere pazienza).
> Parto osservando il nostro corpo come un agglomerato di atomi. Al
> momento della morte inizierà la decomposizione e questo agglomerato
> inizierà via via a sfaldarsi. Gli atomi formeranno nuovi legami,
> dapprima con la materia subito vicino al corpo in decomposizione,
> l'atomo stesso si disferà e i suoi componenti andranno a formare nuovi
> atomi che a loro volta si combineranno e così proseguendo per tutto il
> corpo.

Gli elettroni dai nuclei sì, i nuclei stessi (tranne quelli radiattivi)
non si sfasciano da soli. Qualcuno può essere sfasciato da raggi cosmici
o cose del genere, ma probabilmente la maggior parte dei nuclei atomici
nel tuo corpo risalgono a prima della formazione della Terra...

> Un poco alla volta tutta la materia di cui siamo composti avrà preso
> nuova forma e si sarà diffusa per tutta la terra, dopo un'infinità di
> trasformazioni, passaggi, spostamenti ecc...

Esercizio: stima grossomodo l'ordine di grandezza del numero di nuclei
atomici nel tuo corpo che una volta appartenevano a Leonardo da Vinci
(supponendo che nel frattempo si siano diffusi uniformemente nella
biosfera).

> L'energia che permetteva
> all'atomo di non sfaldarsi e agli atomi poi di stare attaccati sarà
> statà liberata. Questa energia liberata verrà a sua volta reimbrigliata
> in nuovi atomi, in nuovi legami. Penso alle trasformazioni chimiche
> insomma. Dopo molto tempo l'energia che ha composto la materia del
> nostro corpo sarà stata diffusa ovunque sulla terra.

Solo una piccola parte della massa è dovuta alle energie di legame[1]:
qualche parte per mille nei nuclei (che si libera solo con reazioni
nucleari) e qualche decina di parti per miliardo tra nucleo e elettroni.

[1] Non contando quella che lega i quark in un singolo nucleone, ma
quella col c***o che si libera (in condizioni normali).

> Durante la
> nascita/crescita di un nuovo individuo, la materia che comporrà il suo
> corpò sarà il prodotto finale dell'assimilazione e dell'assunzione di
> sostanze presenti nel mondo. Anche al momento della nascita, la
> creazione del feto avviene usando materia proveniente dalla madre, che a
> sua volta che preso materia dal mondo circostante nutrendosi ecc.
> Una parte di ognuno di noi quindi contiene materia presa dalla "terra"
> che è stata opportunamente trasformata per esserci utile, anzi, siamo
> noi stessi "terra", se il nostro corpo non è altro che il risultato
> finale di infinite trasformazioni della materia già presente. Il centro
> del nostro essere, inteso come coscienza, si trova nel cervello, usando
> un approccio pragmatico, siamo "solo" una macchina. I componenti
> fondamentali di questa macchina (atomi) dopo la morte si sfaldano e,
> come scritto prima, si troveranno ad essere parte di qualcosa d'altro.

Sì.

> Se, dopo un tempo lunghissimo e infinite trasformazioni, l'energia che
> componeva la coscienza nel cervello di una persona (i neuroni, se si
> tratta di questo, in cui si trova la coscienza, per quanto elevato sia
> questo numero; intendo l'energia dei legami atomici e degli atomi stessi
> componenti queste cellule), che sarà stata trasmessa, di trasformazione
> in trasformazione, ma non sarà mai svanita nel nulla, si ritrova
> concentrata in una certa proporzione all'interno di un nuovo
> individuo/essere/oggetto/corpo, magari sempre nel cervello, composto in
> gran parte di materia "nuova" e da una piccola parte della materia
> formata con l'energia di un unico essere originale, è possibile parlare
> di reincarnazione?

No (vedi sotto).

> Le probabilità che possa accadere sono esigue, ma, lasciando stare la
> coscienza, è possibile che una parte dell'individuo originale (la sua
> energia componente) si trovi concentrata in un nuovo individuo? Ogni
> essere conterrebbe dentro se una traccia o un legame col passato, magari
> un legame con una specie di essere primordiale che si è diffuso in
> tutti.

Più che i componenti conta il modo in cui sono messi. Se mentre stai
giocando a Go, per qualche motivo, copi la configurazione della
scacchiera su un altra scacchiera con altre pedine e riprendi a giocare
da lì, è ancora la stessa partita. Ma se ricominci una partita da capo
facendo mosse diverse, anche se fisicamente la scacchiera e le pedine che
usi sono quelle della partita di prima, è pur sempre un'altra partita.

> La concentrazione di tale essere originale nel nuovo essere potrebbe
> divenire abbastanza elevata da produrre qualche effetto. Ma durante una
> reazione chimica o fisica, l'energia coinvolta contiene qualche
> informazione originale, una traccia del suo "percorso" o si tratta di un
> qualcosa di puro, in cui non è possibile risalire a stati passati, e
> quindi la parte di materia vecchia, concentrata e presente nella nuova
> materia seguendo quello scritto prima, sarebbe a tutti gli effetti
> nuova, non contenendo nulla di significativo che possa in qualche modo
> distinguerla e permettere così la ricostruzione del suo percorso
> passato?

In linea di principio l'informazione non si distrugge (in termini fighi,
l'evoluzione di un sistema è unitaria (quantisticamente)/Liouvilliana
(classicamente)), ma vatti a risalire a cosa c'era su un foglio di carta
che è stato bruciato prendendo lo stato finale del sistema, invertendo
tutte le quantità di moto, e vedendo come si ricompone! :-)
E un cervello umano è moooolto più complicato di un foglio di carta con
una scritta...
Semmai trovo più calzante la descrizione della sua visione della
"reincarnazione" (anche se non sono sicuro usasse questo termine) che dà
Douglas Hofstadter in "Anelli nell'io", verso la fine.

> Grazie e ancora mi scuso per le stupidaggini scritte.
Received on Thu Apr 01 2010 - 18:09:12 CEST

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