Re: Rich. pareri su libro "La relatività e la falsa cosmologia" di Marco De Paoli

From: mdp <marcodepaoli_at_yahoo.it>
Date: Thu, 1 Apr 2010 11:14:43 -0700 (PDT)

Certo, lei non si riferiva alla neurofisiologia, ma se si parla di
visione, di ci� che uno vede, andrebbe considerata. Lei con la
cinepresa vuole dare una maggiore obiettivit� all'esperimento, ma la
cinepresa � esattamente come un occhio. La cinepresa � orientata da un
soggetto, � diretta da un occhio, � un occhio meccanico, e la sua
immagine viene letta da un occhio, per cui il problema della visione
non � facilmente eludibile. Ad esempio, come la fissa la cinepresa
alla banchina, in perpendicolare al grave in caduta, o pi� spostata a
un lato o a quello opposto? e, ancora di pi�, come fissa la cinepresa
al vagone, in modo da riprendere solo la pallina che cade o in modo da
riprendere anche almeno parte del vagone che si muove? Perch� sa, ne
vengono riprese immagini di traiettorie diverse. Non sar� certamente
io a ricordarle che prima di fare un esperimento occorre definirne con
molta attenzione i preliminari.
Non vorrei che lei, nella fretta lodevolissima di andare al sodo e di
mettermi Ko, pensasse che queste mie siano disquisizioni sottili e
inutili per eludere il problema. Non fornendo lei queste precisazioni,
io potrei anche ritenere inutile discuterne.
Perch� sa, parliamoci chiaro. Se io mi mettessi a semplificare la
cosa, la questione sarebbe subito chiusa. Perch� lei ha fatto un
esempio-limite, tiratissimo: un treno quasi fermo, con una pallina di
piombo in caduta! A questo punto io potrei dirle: se lei prende un
treno in moto uniforme a 0,0001 Km/h e getta dal finestrino un
elefante, allora � posto il problema in questi termini � non le
negher� che probabilmente un osservatore dal treno vedr� l'elefante
cadere in perpendicolare e non a parabola. Ma, ahim�, anche chi
assiste alla scenetta seduto in panchina sulla banchina con Romina
vedr� l'elefante cadere in perpendicolare e non a parabola. Dunque,
daccapo, anche in questo caso l'osservatore dal treno e quello dalla
banchina beato sulla panchina con Romina vedranno la stessa cosa.
Ma voglio proseguire nell'argomentazione, nel modo a lei pi�
favorevole possibile.
a) Viaggiatore. � impossibile rispondere senza le precisazioni di cui
sopra. Ma se lei pone il treno in moto costante "lentamente in modo
tale che l'attrito non conti", ebbene lei mi ha gi� dato ragione.
Perch� � proprio quello che io dico (e nel dire questo tutti mi avete
fatto: buuuuhhhh!): io dico appunto che parlando del viaggiatore
Einstein non considera l'attrito come non lo considera lei nel suo
esperimento. E per forza: solo non considerando l'attrito si pu� dire
(come Einstein e come lei dice nel suo esperimento mentale) che il
viaggiatore vede il grave cadere in perpendicolare. Ma considerando
l'attrito l'osservatore non vede cadere il grave in perpendicolare
(quantomeno a velocit� minimamente apprezzabili): n� dal treno n�
dalla banchina.
b) Osservatore sulla banchina. � impossibile rispondere esattamente su
quale traiettoria veda senza le precisazioni di cui sopra: �
approssimativamente una parabola, e parabola non "in uno dei due casi"
bens� in entrambi i casi (in presenza di attrito), ma a seconda
dell'angolatura di ripresa sar� parabola di un tipo o dell'altro (ma
per farla breve, e non immaginare mille parabole diverse, assumiamo
che l'osservatore sulla banchina sia posto esattamente di fronte nel
momento esatto in cui il grave cade).
Lei domanda anche: visto dalla banchina "il punto di caduta sar� nella
direzione del moto del treno o in quella opposta?". Il punto di caduta
in presenza di attrito sar� nella direzione opposta al moto del treno.
Esattamente come per il viaggiatore (in presenza di attrito).
Comunque, ora � un piacere discutere con lei. Un saluto.
Marco de Paoli
Received on Thu Apr 01 2010 - 20:14:43 CEST

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