On 12 Feb, 16:18, photonicdream <photonicdr..._at_gmail.com> wrote:
> "Spiegando" (per modo di dire...) il dualismo onda-corpuscolo
> moltissimi libri sostengono che sparando un fotone alla volta su una
> doppia fenditura sullo schermo non si forma una figura di
> interferenza, ma un puntino in corrispondenza del punto di arrivo del
> fotone, e solo dopo un gran numero di impatti la distribuzione dei
> punti sullo schermo d� luogo alla figura di interferenza.
> Io vorrei sapere se questa � solo una balla inventata dai fisici
> ortodossi per acclarare le loro fandonie quantistiche, oppure davvero
> � SPERIMENTALMENTE possibile costruire una sorgente che emetta un
> fotone alla volta, o anche 10, 100, mille fotoni alla volta.
> Da quanto mi risulta, anche le sorgenti di luce pi� deboli che si
> possono immaginare "sparano" in pochi centesimi di secondo miliardi e
> miliardi di "fotoni", nel senso che l'energia per unit� di tempo
> emessa corrisponde a ad un multiplo enorme dell'unit� di energia
> associabile al fotone, che � di h*(nu).
Quando si discute di queste cose si ignora solitamente un aspetto che
nell'era degli Enti Fisici come semplicemete dei Misurabili dovrebbe
essere tenuto in gran conto: il rilevatore.
Sia un tubo fotomoltiplicatore cui � stata "assegnato" un rendimento
del 20%.
Dopo 100 "deboli emissioni" (gi� il termine la dice lunga) esso avr�
prodotto (mediamente) venti scatti.
Si intende che il sensore del tubo � stato "sempre" attraversato
dall'emissione, e l'effetto fotoelettrico (per dir meglio, la cascata
elettronica ad esso conseguente, sufficiente ad attivare l'effetto
macroscopico del click) si � prodotto solo, in media, una volta su
cinque.
Supponiamo adesso che la "debole" emissione consista in una nuvola di
particelle composta da un miliardo (un numero a caso, molto grande)
di esse, e supponiamo che la probabilit� che ciascuna di queste
perticelle produca l'effetto a cascata sia 1/5.000.000.000.
Dovremo fare 5 lanci per avere, mediamente, un puntino sullo
schermo.
Efficienza quindi (rispetto ai lanci) 20%.
Qualcuno mi dimostri perch� questo ragionamento � una stronzata.
O meglio, certamente non �, in s�, un stronzata: la vera domanda �:
"Perch� non � adatto a riprodurre ci� che si osserva
sperimentalmente?"
Che controndicazioni ha?
Luciano Buggio
http://www,lucianobuggio.alterivsta.org
Received on Thu Feb 18 2010 - 10:40:51 CET