moretti.valter9_at_gmail.com
> Massimo 456b
>> <moretti.valter9_at_gmail.com>
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>>> Grazie Giorgio, mi è piaciuta la tua personale recensione critica
>>> di quel libro che anche io ho letto tanti anni fa.
>>
>>...
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> Di quel libro critico solo che la visione che ha della MQ oggi appare
> molto datata, anche se lo ha scritto un genio come Heisenberg.
Se l'aritmetica non è un'opinione datata a sua volta, allora
2014 - 1958 = 56 anni. Una vita.
Ora, tu credi che la scienza di oggi, fra 56 anni non apparirà datata?
Se il mondo continuerà a girare come ha sempre girato (in 56 anni si
formano e si distruggono degli imperi, proprio come durante la vita di
Heisenberg), allora pensare che la visione attuale (ammesso e non
concesso che ce ne sia una sola) durerà così tanto è molto irrealistico.
Ma tornando alla recensione, anch'io quel libro lo sto rileggendo dopo
forse trent'anni della prima lettura, e mi stupisce che la recensione
sia arrivatra così rapidamente dopo che si è accennato al libro da parte
di Massimo e dopo qualche impropria digressione anche da parte di chi
non lo ha letto affatto.
Io, essendo molto ignorante e molto presuntuoso [cit. da E. Fabri] non
riesco a leggere neppure un romanzo così in fretta. Ma non solo perché
di tempo ne ho poco: soprattutto perché il libro solleva molte
perplessità che non sono affatto quelle cui hai accennato qui sopra (che
è datato) che, ripeto, sono ovvie.
No, via via che lo rileggo, vedo per esempio che:
1. non è affatto divulgativo: a parte espressioni tipo 'onde di
probabilità e 'onde di materia' prive di ogni spiegazione per il
presunto "volgo", cito uno fra i molti esempi reperibili:
«L'equazione finale del movimento per la materia sarà probabilmente
un'equazione d'onda non lineare quantizzata per un campo d'onda di
operatori, rappresentante semplicemente la materia e non qualche tipo
determinato di onde o di particelle.» Senza dire in nessun posto che
cosa è la "materia", per inciso.
Se questo è esprimersi in modo divulgativo, allora io sono Babbo Natale
(prego, non mandatemi le letterine :))
2. i sunti delle diverse filosofie (fra cui H. indica la prediletta,
quella di Anassimandro) sono "orientati", ossia sono in modo evidente
formulati con in mente un indirizzo interpretativo (per Cartesio e Kant
ciò è fin troppo evidente: molto più facile non renderlo evidente per i
presocratici, magari tirando via in tutta fretta su Parmenide);
3. appare evidente che c'è una scelta interpretativa della teoria dei
quanta da parte di H., ma mi chiedo se sia solo una scelta da fisico,
visto il contesto in cui si attua e la complessità della persona.
Complessità tale da aver affascinato la solita letteratura che cerca di
trasformare in eroi persone che sono solo in vista e quindi possono
servire da "testimonial" per qualche ideologia [*].
[*] ma credo che costoro abbiano sbagliato di grosso facendo di
Heisenberg una specie di Galileo alla Brecht.
4. dai punti 1, 2 e 3 si ricaverebbe il sospetto che il taglio del libro
non sia fisico e/o filosofico, ma ideologico.
Per ora non concludo, perché la mia lettura è lenta, paziente e pignola,
ma arrivato alla fine della lettura potrò dire di che si tratta -
ovviamente a mio parere di ignorante e presuntuoso [ri-cit.]
Un personaggio difficile come Heisenberg, non solo geniale ma complesso
tanto da apparire ambiguo come un altro H. suo contemporaneo e questa
volta filosofo (perché Heisenberg ha rotto con Bohr dopo l'incontro in
una Copenaghen occupata?) non scrive un libro dal titolo così
impegnativo se non per dire qualcosa rispetto a cui il parlare di fisica
e di filosofia è introduttivo ad altro che le include e le supera,
magari unificandole.
Questa è l'idea che comincia a farsi strada in me durante la lettura.
L'idea che il libro, datato o no rispetto all'idea attuale di fisica,
introduce o conferma un'ideologia.
Quale? (per esempio, salvo ulteriore verifica, che "hanno vinto loro"
anche se hanno perso la guerra ...)
Lo dico anche perché pensare che la fisica sia così super partes e
cristallina da situarsi in un mondo platonico è del tutto irrealistico,
per così dire nietzschianamente oltreumano (ossia ingenuo). Di ideologia
è intriso tutto, dalle persone ai gruppi alle teorie alle tecnologie: è
solo questione di individuarla sotto i vari altari apparentemente di
pietra che le varie accademie e i vari club culturali ostentano.
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Received on Fri Feb 14 2014 - 09:29:21 CET