Re: modificazione dell'intelligenza <1dfa0f71-2166-4141-beec-7080243cc289@googlegroups.com> <lh8q3k$mlu$1@speranza.aioe.org> <82c8a36a-5b99-4258-9714-8ead896a4b93@googlegroups.com> <lhfiaq$1t4$1@speranza.aioe.org>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Thu, 03 Apr 2014 11:02:37 +0200

Soviet_Mario
> fmassei_at_gmail.com
>> Soviet_Mario
>>> fmassei_at_gmail.com
>>>
>>>> ...
>>
>
> leggo però
>
> “Our universe appears to be finely tuned for the development of
> intelligence, and in particular, for the development of universal states
> that maximize the diversity of possible futures,” Wissner-Gross explained.
>
>
> e la trovo un'affermazione finalistica incomprensibile. Non è l'universo
> ad essere adatto allo sviluppo dell'intelligenza, è l'intelligenza a
> rappresentare un buon adattamento alla sopravvivenza nel suo contesto.

O è la sopravvivenza a essere un buon adattamento all'intelligenza, o un
buon risultato dell'intelligenza?

Chi viene prima? L'intelligenza o l'"istinto" di sopravvivenza?
O forse sono solo due facce della medesima medaglia, come io credo?

E l'istinto di sopravvivenza non è forse "finalistico"?
Non è forse *finalizzato* alla sopravvivenza del singolo, e della sua
specie come conseguenza?

--
Received on Thu Apr 03 2014 - 11:02:37 CEST

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