Re: potenza in corrente alternata - richiesta chiarimenti <75ca384e-88bc-4032-a408-04ffdee39c55@googlegroups.com> <lhgdm5$m02$4@speranza.aioe.org> <vob%u.29640$Th2.13767@tornado.fastwebnet.it> <lhoq85$o70$1@speranza.aioe.org> <E470v.29927$Th2.18565@tornado.fastwebnet.it> <lhu7f3$5a1$1@speranza.aioe.org>

From: Omega <omega_at_NOyahoo.it>
Date: Mon, 14 Apr 2014 09:30:17 +0200

Il 07/04/2014 14:59, Franco ha scritto:
> On 4/6/2014 09:09, Omega wrote:
>
>> Carissimo, ma dimmi come calcoli la corrente, se non come V/Z, e vedrai
>> che necessariamente torni alla formuletta canonica. Quindi cos'hai
>> cambiato con la tua dotta trovata?
>
> La corrente e` certamente I=V/Z, ma se poi fai S=VI trovi un risultato
> sbagliato.
>
> La potenza complessa viene calcolata con S=VI* con un complesso
> coniugato. Addirittura c'e` anche su wikipedia in italiano :) oltre che
> su tutti i libri di elettrotecnica.
>
> Se vuoi calcolare ls potenza con qualcosa che assomiglia a S=V^2/Z devi
> ancora mettere un complesso coniugato S=V(V/Z)* altrimenti vengono
> valori senza senso.
>
> E sviluppando la frazione si ha V V*/Z*= ABS(V)^2/Z* bisogna considerare
> il modulo quadrato della tensione e il complesso coniugato dell'impedenza.
>
>> E vengono *esattamente* gli stessi risultati, come ovvio del resto :))
>
> Sara` ovvio per te, ma solo nel tuo universo. Addirittura io che ho
> studiato a Topolinia lo so!
>
> Prendiamo ad esempio V=(3+j4) V e Z=(1+j) ohm, la corrente viene
> (3.5+j.5) A e la potenza complessa, calcolata con VI*, risulta 12.5(1+j)
> VA (se vuoi chiamarli watt non mi scandalizzo).
>
> Da notare che l'angolo di fase della potenza e` uguale a quello del
> carico, l'angolo di fase della tensione non ha importanza.
>
> Se lo calcoli come V^2/Z viene (8.5+j15.5) VA e questo secondo te
> sarebbe *esattamente* lo stesso risultato?
>
> Se poi per togliere l'effetto dell'angolo del fasore della tensione
> usassi V V*/Z facendo solo il complesso coniugato della tensione avresti
> come potenza 12.5(1-j) A e anche questo e` sbagliato. Ad esempio per un
> carico induttivo troveresti che assorbe una potenza reattiva negativa.
>
>
>> Tu devi invece ripassare _anche_ altre cose, meno formali ma di qualità
>> più sottile.
>
> Sei sicuro di non dover ripassare un po' di elettrotecnica? Provare a
> studiare le trasformazioni conformi (che non sono passare da tempo a
> frequenza) e le potenze complesse (che non sono V^2/Z)

Se le chiami trasformate (Fourier nella fattispecie) cambia qualcosa?
Non c'è concreta conformità fra un'equazione scritta in un dominio e
nell'altro? Dici di no?

> Direi che qualche papera l'hai scritta :)

Mi spiace che la mia risposta precedente non sia stata pubblicata,
perché era chiara come il sole a settembre. Allora provo a ripeterla in
sintesi sperando che non sia di nuovo cassata dai moderatori (perché?)

1. come premessa ho parlato di utilizzatori, e la distinzione fra
utilizzatori e generatori si insegna anche a Topolinia (o no? devo
dubitarne?) Ed è fondamentale, altrimenti si devia malamente e
impropriamente sull'astratto come in questo caso.

2. ciò premesso io non ho indicato V come vettore ma come scalare (per
intenderci quello che misuri con un voltmetro qualunque), e proprio
perché un utilizzatore non vede una tensione "vettore" ma una tensione
"scalare": non gli frega niente la fase che può avere (rispetto a che
cosa?) Non la vede proprio. Ecco perché l'approccio tuo e dell'altro
amico è sbagliato.

3. dunque la tensione come da me indicata era *il* riferimento, ossia
reale positivo per definizione se non si era capito, così come è un
riferimento il 220 V che tu applichi dalla rete al tuo PC: gliene frega
al PC della fase del 220 V rispetto achissàcosa? No, 220 V anche sulle
tue dita, mentre fai l'elettricista a rischio, sono 220 V e basta, e
parlare di fase in tal caso significa meno di niente (ripeto: rispetto a
cosa?) 220 V e basta.

Quindi, quando un utilizzatore vede una V (concreta, in volt), non sta a
fare delle disquisizioni da wikipedia, ma fa passare la corrente
definita da Z, in base alla (vedo non troppo chiara) legge di Ohm.
Ecco perché navigare nei cieli dell'astrazione in simili casi è del
tutto improprio, non pertinente.
Ma credi davvero ce l'algebra complessa l'abbia inventata la wikipedia?
Che conta è applicarla come e dove è pertinente, e non in modo inopportuno.

Concludo osservando che in tanti anni di professione ho dovuto
constatare che la apparentemente semplice legge di Ohm è la più ostica
di tutte quando si tratta di vederla nel concreto (a scriverla è capace
anche la mia gatta, oltre alla wikipedia, e solo la mia gatta si occupa
di papere, quelle della Gourmet).

Saluti
Received on Mon Apr 14 2014 - 09:30:17 CEST

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