On 5/4/14 8:11 PM, multivac85_at_gmail.com wrote:
....
> Ma in tal caso, non si dovrebbe affermare che la chimica è già totalmente "derivabile"
> a partire da termini del linguaggio della fisica?
Ni. E' un po' come chiedersi se tutto e' traducibile da una lingua a
qualsiasi altra lingua. In un certo senso si'. Ma una traduzione non e'
mai una "fotocopia". Ci sono sfumature che in una lingua apprezzi e in
un' altra meno.
> Insomma si potrebbe affermare che una persona che ha solamente conoscenze in fisica può
> derivare concetti di chimica come i doppietti elettronici, i legami chimici, la carica formale
> di un atomo nella molecola, l'elettronegatività, la struttura tetraedrica della molecola di H2O,
Vedi sopra il discorso della "traduzione". Va anche tenuto conto che i
"concetti dela chimica" (e quelli della fisica) non sono costanti
immutabili ma in un dato momento storico sono stratificazioni di
elaborazioni ed esperienze di uso della comunita' che li usa.
P.es., sia un chimico, sia un fisico, hanno chiaro che una "carica
formale" non e' un unco concetto immutabile ma che sotto questo nome
vanno utilizzi, teorie ed approssimazioni che hann subito cambiamenti
nel tempo. Sono sempre concetti approssimati, e, proprio in quanto tali,
modificabili. Idem per le altre cose che citi.
> allo stesso modo con cui oggi una persona che conosce in modo approfondito solo
> l'elettromagnetismo può da esso derivare i principi particolari dell'ottica anche se non ha mai
> studiato quest'ultima? Faccio questo paragone perché presuppongo da quello che conosco che
> l'ottica sia di fatto da tutti considerato un branco della fisica totalmente "riducibile"
> all'elettromagnetismo inteso come una delle quattro interazioni fondamentali.
Diciamo, nella metafora dei linguaggi, che l' ottica e' un dialetto
particolare dell' e.m.. Mentre la Chimica e' una lingua diversa,
ancorche' con radici comuni.
>
> Poi avevo segnalato questo testo:
>
> http://www.chem.ucla.edu/dept/Faculty/scerri/pdf/PSA_94.pdf
Letto velocemente. La prima sensazione e' che conferma quello che ti ho
scritto: il problema del riduzionismo chimica/fisica sembra essere piu'
un problema dei filosofi della scienza (di mestiere o aspiranti tali)
che di fisici o chimici. Le informazioni specifiche contenute nell'
articolo, al di la' dello sfoggio di formule (non particolarmente
coerenti col discorso), non sembrano deporre per una conoscenza diretta
o aggiornata dell' argomento da parte di chi ha scritto l' articolo(*).
E parlare di cio' di cui non si sa non lo ritengo utile per nessuno.
Giorgio
(*) Non parlo senza ragione. So che Scerri e' un chimico ma dalla sua
lista di pubblicazioni deduco che, anche se non e' il mio interesse
centrale, ho fatto piu' calcoli io di struttura elettronica di quanti ne
abbia fatti lui.
Received on Sun May 04 2014 - 22:40:25 CEST