Re: Questioni su riduzione da chimica a fisica da Dirac a oggi

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Mon, 05 May 2014 21:55:30 +0200

multivac85_at_gmail.com ha scritto:
> Conoscevo il secondo libro ma non pensavo a un testo che tratta il
> tema del riduzionismo in modo generico nelle scienze in genere (dunque
> trattandolo non solo da chimica a fisica, ma anche da biologia a
> chimica, da biologia a fisica, da psicologia a biologia e così
> via...).
Non vorrei che tu confondessi generale con generico.

> Pensavo a testi introduttivi al problema della derivazione dei
> fenomeni chimici partendo esclusivamente da concetti utilizzati dal
> linguaggio della fisica.
> ...
> Mi domandavo se in tal caso si può affermare che un fisico che per
> ipotesi non ha mai studiato la chimica con questi metodi puramente
> fisici potrebbe arrivare a concetti fisici che di fatto sono la
> traduzione dei concetti chimici come i concetti di doppietti
> elettronici ed altri relativi ai legami chimici, la carica formale di
> un atomo nella molecola, l'elettronegatività, la struttura
> tetraedrica della molecola di H2O e così via.
Purtroppo il discorso sarbbe lungo, visti anche gli altri interventi...
Rispondendo a GP e ad Aleph sarò telegrafico, am qualcosa cercherò di
dire.
Comunque gli esempi che fai non sono tutti allo stesso livello, e
avresti potuto farne altri, meno semplici da esaminare...

Giorgio Pastore ha scritto:
> Affermativo.
Ecco una risposta su cui io ho i miei dubbi.
Ed è per questo che sopra ho ricordato che si potrebbero fare altri
esempi, dove forse l'"affermativo" sarebbe più difficile da sostenere.

multivac85_at_gmail.com ha scritto:
> allo stesso modo con cui oggi una persona che conosce in modo
> approfondito solo l'elettromagnetismo può da esso derivare i principi
> particolari dell'ottica anche se non ha mai studiato quest'ultima?
> Faccio questo paragone perché presuppongo da quello che conosco che
> l'ottica sia di fatto da tutti considerato un branco della fisica
> totalmente "riducibile" all'elettromagnetismo inteso come una delle
> quattro interazioni fondamentali.
Ecco, io ci andrei piano com questa riduzione dell'ottica
all'elettromagnetismo.
Se hai letto e capito quello che ho scritto sul tema /generale/
dovresti aver chiaro quali sono le mie riserve.

Giorgio Pastore ha scritto:
> Ni. E' un po' come chiedersi se tutto e' traducibile da una lingua a
> qualsiasi altra lingua. In un certo senso si'. Ma una traduzione non e'
> mai una "fotocopia". Ci sono sfumature che in una lingua apprezzi e in
> un' altra meno.
Io non mi ritrovo in questa metafora della lingua e dei dialetti.
E non credo che sia una questione di traduzione, ma di diversi
livelli: di astrazione, di analisi...

> Diciamo, nella metafora dei linguaggi, che l' ottica e' un dialetto
> particolare dell' e.m.. Mentre la Chimica e' una lingua diversa,
> ancorche' con radici comuni.
Vedi sopra.
Io non vedrei l'ottica come un dialetto.
Ha concetti suoi propri, che in larga misura sono indip. dall'e.m.
Per molte cose l'e.m. non serve: basta conoscere la fisica generale
delle onde.
Per altre è indispensabile, ma a un livello di analisi più fine di
quello che serve in molta ottica.

Aleph ha scritto:
> In quanto alla domanda che poni la risposta per quanto mi riguarda è
> chiaramente negativa: non è successo in passato che la chimica sia
> stata derivata dalla fisica (lo indica la storia della scienza) e non
> è possibile ora, come è testimoniato dall'esistenza di due
> discipline distinte per finalità, oggetto di studio, metodologie,
> bagaglio concettuale, peculiarità formative dei rispettivi
> professionisti.
Ecco fatto: risposta opposta a quella di Giorgio :-)
La mia posizione è *in un certo senso* intermedia.

Quella di Giorgio è in sostanza la posizione largamente maggioritaria
tra i ricercatori: pochissimi fisici (e credo ancor meno chimici)
sono interessati problemi di filosofia della scienza.
In un certo senso hanno ragione: si può fare ottima e valida ricerca
senza porsi nessun problema filosofico.
(Molto meno l'insegnamento, ma questo è un altro discorso.)

> P.S.: Una curiosità: come mai poni non di rado questioni parecchio
> obsolete (anche dal punto di vista filosofico la questione che hai
> sollevato risale almeno a Neurath e al Circolo di Vienna e a Neurath),
> ti interessi di storia della filosofia?
Questa è una posizione curiosa: sembri dare per scontato che il
problema sia stato risolto una volta per tutte, dimenticando che la
scienza di oggi è assai diversa da quella di 80 anni fa.
Tra l'altro, il solo fatto che tu e Giorgio siete su posizioni così
diverse, mi pare dimostri che la discussione è tutt'altro che oziosa e
superata.

Scusate se sono stato sicuramente oscuro, ma non ho più tempo, almeno
per oggi.
                                                             

-- 
Elio Fabri
Received on Mon May 05 2014 - 21:55:30 CEST

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