Re: Scattering elettrone - protone

From: BlueRay <blupanther_at_alice.it>
Date: Wed, 4 Jun 2014 01:54:18 -0700 (PDT)

Il giorno martedì 3 giugno 2014 10:23:58 UTC+2, Aleph ha scritto:
> Il giorno sabato 31 maggio 2014 22:21:29 UTC+2, cometa_luminosa ha scritto:
>
> > Ma allora Rutherford come dedusse che il nucleo aveva carica positiva
> > e non negativa?
>
> Si sapeva che l'atomo in condizioni "normali" era neutro e che gli elettroni
> avevano carica negativa, ergo...
>
... e che gli elettroni dovevano trovarsi nella regione periferica dell'atomo, o no?

Comunque, se invece che atomi fossero state particelle di altro tipo, con carica centrale negativa e carica periferica positiva (e masse analoghe a quelle del nucleo e degli elettroni degli atomi d'oro) non ci sarebbe stata alcuna differenza nelle ampiezze di scattering?
>
> D'altra parte, molto prima di Rutherford, anche il modello di Thompson, privo
> di nucleo, postulava la presenza di cariche positive nell'atomo pari in
> numero a quelle degli elettroni.
>


Ma mica era quello il mio problema :-) Che si possa dedurre il numero delle cariche positive da quello delle negative e dalla neutralita' dell'atomo non e' cosa difficile da capire. Ma in assenza di altre ipotesi/fatti noti, la carica negativa degli elettroni poteva anche essere localizzata nel centro e quella positiva perifericamente.
>
> > Sono andato a ricercarlo in alcuni vecchi appunti, li' e' definito da:
> > F(q) = (1/Z*e) Integrale rho(r) exp(iq.r) dv
> > rho(r) e' la densita' di carica a distanza r (quindi questo e' solo il caso
> > di simmetria sferica?)
>
>
> Non necessariamente: il fatto che la rho(r) abbia simmetria sferica viene
> fuori dal confronto con i dati sperimentali, non è un postulato a priori.
>
Allora perche' in quel fattore di forma rho e' funzione di r distanza e non di r vettore? (O forse non avevo chiarito questo?)
>
> > Pero' ds/dO, in generale, cambia, se cambio il segno della carica soltanto
> > in una regione in cui questa e' presente; ad esempio "dovrebbe" cambiare se
> > inverto la carica negativa del quark "d" facendola diventare positiva.
>
> > Ha senso quello che ho detto?
>
> Secondo me no, poiché l'ingenua visione pittorica del protone come pallino
> composto a sua volta da tre pallini distinti dotati di carica frazionaria
> (visione assolutamente classica) è del tutto inadeguata.
>
Perche', per calcolare le ampiezze di scattering usando la descrizione quantistica, il fattore di forma si scrive in altro modo?
>
> Per i livelli di energia corrispondenti al regime di scattering elastico
> l'elettrone incidente i quark non li "vede" proprio.
>
E nel caso di scattering anelastico?
>
> Come già detto "vede" una distribuzione estesa di carica pari a +e
> distribuita in un determinato modo (oltretutto dipendente dall'energia
> dell'elettrone incidente).
>
Intanto grazie della risposta.
Ciao.

BlueRay = cometa_luminosa
Received on Wed Jun 04 2014 - 10:54:18 CEST

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