Il 20/07/2014 13:12, frarandone_at_gmail.com ha scritto:
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> Salve, mi trovo alle prese con un problema di fisica in cui c'è un
> tostapane dotato di una resistenza variabile. Quando la resistenza
> variabile è al minimo il circuito assorbe in totale una potenza di
> 1060 watt, mentre il resistore del tostapane dissipa una potenza di
> 38 watt. Quando invece la resistenza variabile è al massimo il
> circuito assorbe in totale 865 watt e il resistore nel dissipa 197.
> A questo punto il problema chiede perché un tostapane con queste
> caratteristiche non funziona correttamente. Qualcuno potrebbe
> spiegarmelo?
Temo che dovrai chiederlo all'estensore del problema :-)
Piu' che il tostapane, sembrerebbe che a non funzionare correttamente
sia il testo. Le grandezze date sono perfettamente compatibili con un
tostapane alimentato a 230 V il cui elemento riscaldante contiene una
resistenza di 48 Ohm ed e' in serie con una resistenza variabile fra 1,7
e 13 Ohm: ma le dissipazioni indicate sono quelle della resistenza
variabile, non di quella fissa. Ammesso che "il resistore del tostapane"
stia ad indicare la resistenza fissa.
Se e' cosi', il tostapane e' stato progettato per "rendere al pane" 668
W al minimo e 1022 W al massimo.
Se invece anche la resistenza variabile e' affogata nell'elemento
riscaldante (scelta piu' ragionevole, sia per non sprecare energia
elettrica che per evitare il problema di dissipare il calore generato
dalla resistenza variabile senza far scottare l'utente), la potenza
utile del tostapane varia fra 865 e 1060 W.
--
TRu-TS
buon vento e cieli sereni
Received on Mon Jul 21 2014 - 00:44:08 CEST