Re: Fiamme, microonde e plasmi

From: Giorgio Bibbiani <giorgio_bibbianiTOGLI_at_virgilio.it.invalid>
Date: Fri, 22 Jan 2010 16:04:15 +0100

Soviet_Mario ha scritto:
> Uhm, capisco il discorso delle masse, ma il tubo "minerale"
> in teoria assorbe molto poco le microonde, un po' come
> accade (spererei) quando scaldo l'acqua in un bicchiere e lo
> stesso rimane freddo.
> Chiaro che se confido parzialmente circa il basso
> assorbimento dei silicati, non ho ancora avuto nessuna
> indicazione che il plasma assorbirebbe sensibilmente meglio
> (come l'acqua).

La mia era una considerazione generica sul fatto che
anche se il coefficiente di assorbimento del gas fosse
molto maggiore di quello del materiale del tubo, date le grandi
differenze di massa le potenze assorbite potrebbero essere
comparabili (nel caso del forno a microonde la massa
dell'acqua e' invece paragonabile a quella del recipiente).

...
> Cmq, lavorando con i 55 Hz della rete, esce fuori una
> lunghezza d'onda di 5500 km, un tantino lunga, per cui se ho
> capito almeno in parte questo problema sarebbe escluso

Si', certo.

>> che non si puo' caratterizzare con un valore di induttanza o
>> resistenza o capacita').
> eh, non lo sapevo. Se � breve, gradirei qualche dritta,
> tanto per sapere di che si parla

Quando la lunghezza d'onda della grandezza eccitatrice
diventa paragonabile alle dimensioni del componente,
non si puo' piu' caratterizzare il componente tramite
costanti concentrate, faccio un esempio:
consideriamo una bobina di cui trascuriamo resistenza
e capacita', se la alimentiamo con una tensione sinusoidale
a 1 kHz osserviamo con buona approssimazione che
la tensione V(t) applicata ai capi della bobina e la corrente
I(t) che la attraversa sono legate dalla relazione:
(1) V(t) = L * dI(t) / dt,
cioe' V e' direttamente proporzionale alla derivata temporale
di I con costante di proporzionalita' L che si chiama
induttanza della bobina. In uno stesso intervallino di tempo
dt, attraverso ogni sezione trasversa dell'avvolgimento della
bobina, passa la stessa quantita' di carica dQ, quindi il valore
della corrente I e' lo stesso a ogni tempo attraverso ogni
sezione trasversa della bobina e possiamo applicare la (1).
Se la lunghezza d'onda della tensione eccitatrice V(t) diventa
paragonabile alle dimensioni della bobina, allora mentre
V cambia le varie parti della bobina non possono essere
informate sincronicamente del cambiamento, dato che
l'informazione sull'avvenuto cambiamento non puo'
viaggiare piu' velocemente della luce nel vuoto,
quindi ad es. l'intensita' di corrente non sara' piu' la stessa
nei vari punti dell'avvolgimento e la (1) non avra' piu'
senso e non si potra' piu' caratterizzare la bobina con
un unico valore di L "concentrato" nella bobina, si potra'
dire che adesso l'induttanza della bobina sara' "distribuita"
su tutto il suo corpo e per determinare la distribuzione
delle correnti e i valori del potenziale nei vari punti
e al passare del tempo bisognera' risolvere ab initio
il sistema delle equazioni di Maxwell con opportune
condizioni al contorno.
Aggiungo che all'aumentare della frequenza le cariche
tendono a spostarsi sulla superficie del conduttore,
facendo variare sia L che R, e che diventa importante
la capacita' dell'avvolgimento della bobina che e'
trascurabile a bassa frequenza, in conseguenza e'
impensabile alimentare un solenoide alla frequenza
delle microonde e sperare che si comporti ammodo ;-)

Trovi qualcosa sulle costanti distribuite ad es. su Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Circuito_elettrico

Ciao
-- 
Giorgio Bibbiani
Received on Fri Jan 22 2010 - 16:04:15 CET

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