Re: Fiamme, microonde e plasmi

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Fri, 22 Jan 2010 19:47:33 +0100

Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Uhm, capisco il discorso delle masse, ma il tubo "minerale"
>> in teoria assorbe molto poco le microonde, un po' come
>> accade (spererei) quando scaldo l'acqua in un bicchiere e lo
>> stesso rimane freddo.
>> Chiaro che se confido parzialmente circa il basso
>> assorbimento dei silicati, non ho ancora avuto nessuna
>> indicazione che il plasma assorbirebbe sensibilmente meglio
>> (come l'acqua).
>
> La mia era una considerazione generica sul fatto che
> anche se il coefficiente di assorbimento del gas fosse
> molto maggiore di quello del materiale del tubo, date le grandi
> differenze di massa le potenze assorbite potrebbero essere
> comparabili (nel caso del forno a microonde la massa
> dell'acqua e' invece paragonabile a quella del recipiente).
>
> ...
>> Cmq, lavorando con i 55 Hz della rete, esce fuori una
>> lunghezza d'onda di 5500 km, un tantino lunga, per cui se ho
>> capito almeno in parte questo problema sarebbe escluso
>
> Si', certo.
>
>>> che non si puo' caratterizzare con un valore di induttanza o
>>> resistenza o capacita').
>> eh, non lo sapevo. Se � breve, gradirei qualche dritta,
>> tanto per sapere di che si parla
>
> Quando la lunghezza d'onda della grandezza eccitatrice
> diventa paragonabile alle dimensioni del componente,
> non si puo' piu' caratterizzare il componente tramite
> costanti concentrate, faccio un esempio:
> consideriamo una bobina di cui trascuriamo resistenza
> e capacita', se la alimentiamo con una tensione sinusoidale
> a 1 kHz osserviamo con buona approssimazione che
> la tensione V(t) applicata ai capi della bobina e la corrente
> I(t) che la attraversa sono legate dalla relazione:
> (1) V(t) = L * dI(t) / dt,

questa era una delle poche che avevo letto (e grossomodo
capito, anche se non la ricordavo a memoria) ma senza mai
riscontrare il limite di applicabilit� di cui dici.

CUT

> Se la lunghezza d'onda della tensione eccitatrice V(t) diventa
> paragonabile alle dimensioni della bobina, allora mentre
> V cambia le varie parti della bobina non possono essere
> informate sincronicamente del cambiamento, dato che
> l'informazione sull'avvenuto cambiamento non puo'
> viaggiare piu' velocemente della luce nel vuoto,

uhm ... mi perdo. Ma la velocit� di propagazione
dell'informazione non � uguale a presindere dalla frequenza
? Mi scusassero se ho bestemmiato :-)

Ho fatto anche un pensiero forse bacato : Se l'onda � molto
lunga, punti diversi della bobina sono circa equipotenziali
(non so se si dice cos�). MA se l'onda � corta e ci sta
dentro varie volte, boh, magari capita pure che in certi
punti dell'avvolgimento debbano capitarci dei "nodi di
tensione" (altra libera espressione, scusasseromi). In quei
punti, se poi sono stazionari, non ci dovrebbe essere
movimento di carica ? Beh ... se ho inanellato solo una
serie di castronerie, non � necessario commentare.
Anche perch� portando al limite un discorso del genere mi
vengono fuori deduzioni assurde : del tipo che dentro un
conduttore ci siano regioni a potenziale diverso e/o che la
corrente non sia costante in diverse sezioni, tutte cose che
non concordano con quel (poco) che so di elettricit�


> quindi ad es. l'intensita' di corrente non sara' piu' la stessa
> nei vari punti dell'avvolgimento

questa frase per� mi parrebbe ingenuamente non in disaccordo
col discorso dei "nodi di potenziale" e di corrente ad
anelli .. bohhh

> e la (1) non avra' piu'
> senso e non si potra' piu' caratterizzare la bobina con
> un unico valore di L "concentrato" nella bobina, si potra'
> dire che adesso l'induttanza della bobina sara' "distribuita"
> su tutto il suo corpo

pensavo lo fosse anche nei casi normali.

> e per determinare la distribuzione
> delle correnti e i valori del potenziale nei vari punti

questo forse � l'unico punto in cui mi pare di avere capito
qualcosa del problema

> e al passare del tempo bisognera' risolvere ab initio
> il sistema delle equazioni di Maxwell con opportune
> condizioni al contorno.
> Aggiungo che all'aumentare della frequenza le cariche
> tendono a spostarsi sulla superficie del conduttore,

pensavo lo facessero comunque, a prescindere. Anche alle
frequenze normali. (infatti i fili di rame sono treccioline
e non fili massicci per questo ... o � per altro ?).
Ma forse mi stai dicendo che il fenomeno si aggrava ? Ossia
ci vuole un filo molto pi� grande per portare la stessa
corrente ma a alta frequenza ?

> facendo variare sia L che R, e che diventa importante
> la capacita' dell'avvolgimento della bobina che e'
> trascurabile a bassa frequenza, in conseguenza e'
> impensabile alimentare un solenoide alla frequenza
> delle microonde e sperare che si comporti ammodo ;-)
>
> Trovi qualcosa sulle costanti distribuite ad es. su Wikipedia:
> http://it.wikipedia.org/wiki/Circuito_elettrico

tremo all'idea, visto il titolo :-)
ciao
Soviet


> Ciao
Received on Fri Jan 22 2010 - 19:47:33 CET

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