Re: Ammassi galattici e galassie isolate

From: Valerio HT <something_else_larkstongues757_zga_at_despammed.com>
Date: Fri, 16 Oct 2009 06:59:30 +0200

On Tue, 13 Oct 2009 00:09:45 +0200, L.B. ha scritto:

> Piuttosto una variabile per me importante � il fatto che si tratti di
> stelle o di piccoli corpi opachi (le cosidette "polveri") che
> interagiscono diversamente.

Valerio HT:
Che le stelle e le polveri interagiscano diversamente, mi sembra assai
probabile... un caso clamoroso � la presenza di stelle di grande massa
e di spettro O o B dentro una zona con forte densit� di polveri: il
flusso radiante delle giganti azzurre (insieme forse al loro notevole
"vento stellare") "spazza" via le polveri presso le stelle. Le stelle
vicine non sono spazzate via... :-)

L.B.:
> Per esempio (problema gi� sollevato per il quale non ho ricevuto una
> spiegazione), se i materiali opachi delle galassie tipo la Sombrero si
> distribuiscono in sottile e largo anello (per forza centrifuga a seguito
> della rotazione del sistema,) perch� le stelle no?
> Perch� restano riunite a formare un globo, seppure molto schiacciato?
> La forza centrifuga seleziona le masse?

Valerio HT:
L'inerzia e gli eventuali attriti selezionano le masse, le forze agenti
su di loro selezionano le masse... la questione per� � un po' complessa
per M104 e galassie simili, e io in questo periodo non ho molto tempo
(e forse neppure abbastanza lucidit�) per analizzare in dettaglio la
questione che poni. Per� posso dirti che, in un certo senso,
effettivamente, quella forza fittizia detta "forza centrifuga" agisce
in maniera selettiva per i corpuscoli come i componenti delle polveri
e le masse di ben altro ordine di grandezza come le stelle. Nel nucleo
di una galassia ellittica, poi, i campi gravitazionali di alcuni
miliardi di stelle (molti miliardi nel caso di M104, anzi!), poste in un
volume *relativamente piccolo* rispetto alle dimensioni totali della
galassia, tendono a limitare parecchio gli effetti "da forza
centrifuga", anche perch� una parte significativa della massa di tutta
la galassia � concentrata in un volume relativamente piccolo rispetto
a quello totale, e si trova presso il centro del "moto di rotazione",
laddove l'intensit� lineare della apparente forza centrifuga � assai
minore rispetto alla zone periferiche della galassia.

Nota: parla pure di "forza centrifuga" con gli ingegneri, ma coi fisici
"rigorosi" � meglio evitare quel termine... si tratta in realt� di una
"forza inerziale apparente", come l'effetto Coriolis, vedi qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Forza_centrifuga

Se non ti accontenti di questa spiegazione, che non pretende certo
di essere condotta con precisione e rigore, temo che dovrai aspettare.
Conoscevo un giovane astrofisico che si era specializzato nello studio
della formazione, evoluzione e dinamica delle galassie, ma ho perso
i contatti qualche anno fa.

L.B.:
> Vorrei chiederti, gi� che ci sono, a proposito della Sombrero: se rilevo
> il blu-red shift non all'equatore, ma ad un'alta latitudine,il suo
> andamento � analogo?.In particolare, come varia il colore nella zona
> centrale dello spettro? Da quanto mi � stato risposto (si parlava della
> stessa cosa per i nuclei delle spirali) dovrebbe evidenziarsi un salto pi�
> o meno netto tra il blu ed ilrosso, se � vero che le orbite delle stelle
> nonsono tutte su piano ortogonali all'asse polare, ma possono essere
> inclinate in tutti i modi.

Valerio HT:
A questa domanda ho invece risposto... nel thread "polvere di stelle"
sul NG di astronomia, dopo aver risposto ad una tua questione su
Keplero e il suo utilizzo delle "sfere celesti".
Comunque, visto che in effetti avrei dovuto risponderti qui, copio dal
mio stesso post dell'altro NG e incollo quella parte che riguarda il
quesito:

Valerio HT in autocitazione dal post citato:
pi� facile risponderti invece
sull'altra domanda circa M104, quella sul redshift in differenti punti
della galassia. Nel nucleo della galassia lo spettro si presenta pi�
omogeneo, mentre le posizioni orbitali delle stelle lontane dal nucleo
alterano la quantit� di redshift a causa del loro moto rispetto al
centro galattico. Una stella di M104 posta lungo la retta congiungente
il nucleo di M104 e la nostra galassia (e noi), presenta un certo
redshift. Se � laterale a quella congiungente e per� se ne avvicina,
il suo effetto Doppler individuale tenderebbe a spostarsi verso il blu,
ma occorre tener presente il movimento generale di M104 rispetto
alla nostra galassia. Se invece si allontana da quella congiungente,
accentua il suo redshift rispetto a quello "medio" di M104. Una stella
lontana dall'equatore galattico, diciamo sull'alone, avr� orbita
fortemente inclinata rispetto al piano ortogonale all'asse polare: cio'
produrr� un diverso comportamento nella variazione del redshift.
Per far capire come, supponiamo un caso estremo: che una stella
o un ammasso globulare di M104 abbia un orbita "polare", ossia
ortogonale non rispetto all'asse polare ma rispetto all'equatore della
galassia. Dipende da come sia orientata la sua orbita rispetto a noi
l'effetto Doppler e quindi il redshift: se fosse anche ortogonale alla
retta congiungente la Terra (o la nostra galassia) con M104,
teoricamente non dovrebbe presentare alcuna variazione di redshift
in qualunque punto del suo percorso, in quanto la componente radiale
*propria* del moto, rispetto a noi, sarebbe nulla. Al contrario, se la
sua orbita fosse proprio allineata con la congiungente "Terra-M104",
la sua variazione di redshift sarebbe massima. L'esempio fatto �
stato scelto perch� rende pi� facile capire come si comportino i
redshift di stelle o ammassi globulari individuali a seconda non
solamente della loro posizione "in latitudine galattica", ma anche
e soprattutto della loro specifica orbita. Per quanto riguarda il
nucleo, occorre tener presente che � proprio la parte della galassia
che risente maggiormente dell'assorbimento luminoso selettivo
dato dalle polveri interstellari (che, notoriamente, "arrossano"
la luce delle stelle): quindi, qui occorre fare i conti non solo
con l'effetto Doppler ma anche con "lo spostamento verso il
rosso da assorbimento di polveri": che non altera la posizione delle
righe spettrali ma solamente la loro intensit�, o pi� esattamente
l'intensit� luminosa delle zone dello spettro in cui si trovano tali
righe. In effetti non � "spostamento verso il rosso" ma intensificazione
della zona rossa dello spettro rispetto a quella blu, aggiungo ora
per contribuire a non far sorgere errate interpretazioni.

L.B.:
>Inoltre ho cercato (ed anche chiesto a quelli che fanno raccolta delle
>figurine di Hubble ,nella speranza di trovare il Feroce Saladino � la
>Galassia Cannibale&#61514;) un'immafine del redshift del sombrero: nulla.

Valerio HT:
Immagino tu volessi intendere la fotografia dello spettro luminoso,
magari con evidenziati in montaggio gli spostamenti delle righe
spettrali... in effetti non � affatto facile trovarla.

Ciao
Received on Fri Oct 16 2009 - 06:59:30 CEST

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