Metto in evidenza il seguente passaggio di un dibattito in corso perch�
penso che meriti particolare attenzione, trattandosi di problemi di
Epistemologbia della Scienza.
Vero e proprio Subyect di questo mio post �:
"La teoria impossibile"
> Aleph ha scritto:
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Mi riferivo al fatto che (cosa che dovresti sempre tenere a mente) molte
scienze hanno come oggetto dei loro studi "fatti storici" irripetibili,
nelle lore caratteristiche di unicit� e peculiarit�.
E' cos� per la teoria dell'evoluzione, per l'astrofisica, per la geologia,
per la cosmologia, etc.
Per queste scienze le metodologie di confronto tra dati empirici
(osservazioni) e teoria sono particolari (ci si basa moltissimo su
simulazioni numeriche) e distinte da quelle proprie di discipline i cui
fenomeni sono in larga misura ripetibili.
E sono in parte diverse anche il tipo di domande e il grado di accuratezza
con cui si pu� pensare (ragionevolmente) di rispondere.
In ambiti del genere ci� che si pu� fare praticamente, quando va bene, �
provare a definire dei modelli (o delle teorie generali) in grado di
descrivere ampie categorie di fenomeni che (con condizioni iniziali
particolari, etc.) sono in grado di produrre risultati *analoghi* (con
gradi di analogia da definire di volta in volta) agli "esemplari" di
oggetti fisici che ci si presentano all'osservazione nel mondo reale.
Esemplificando, si cerca di elaborare modelli (la tettonica a placche) in
grado di spiegare i fenomeni orogenetici e non perch� l'Everest � alto
8848 metri e il Monte Bianco 4.000 e rotti, oppure teorie che inquadrino
l'evoluzione delle specie animali e vegetali in un quadro esplicativo
unitario (selezione naturale + muitazioni DNA etc.) e non perch�
l'elefante abbia la proboscide e non le corna o perch� il rinoceronte
abbia due corni e non la proboscide, etc.
Ora, il tema delle diverse morfologie galattiche � senz'altro interessante
e, a quanto ne so (basta andare a vedere in rete), esistono vari studi
(basati su simulazioni numeriche) che cercano di affrontare la questione e
di "riprodurre" determinate categorie di galassie.
E' chiaro tuttavia che pensare a una teoria generale che possa riprodurre
con esattezza lo zoo multiforme delle galassie che popolano l'universo
(ognuna delle quali fa storia a s�) � da un lato ingenuo, dall'altro
insensato.
Per quanto riguarda la tua pretesa di voler fornire una spiegazione
completa, dettagliata, esaustiva e bla bla bla alla formazione della
struttura cosmica su scale che vanno dalle stelle, agli ammassi di
galassie, � una boutade risibile (che non impressiona minimamente chiunque
ti conosca un pochino) e dimostra una volta di pi� che non sai proprio di
cosa stai parlando.
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(fine della citazione)
Ho riportato tutto il brano perch� � estremamente significativo e chiaro
nell'esporre la tesi.
Vorrei sapere se siete d'accordo con quanto Aleph sostiene, che non c'�
cio� alcuna speranza (anzi, che la pretesa � "ingenua", "insensata" e
"risibile") di mettere a punto una "teoria generale che possa riprodurre
con esattezza lo zoo multiforme delle galassie che popolano l'universo".
Vorrei sapere se siete d'accordo con l'affermazione che "ogni galassia fa
storia a s�"(il che implicherebbe mi pare, l'impossibilit� persino di una
classificazione in tipi), nel senso, evinco, che � possibile solo uno
studio mirato al singolo oggetto, che tenga conto di particolari
condizioni iniziali e di contorno (leggi: interazioni con altri oggetti):
vale a dire nel senso che l'approccio � quello delle scienze della
complessit�, non certo della dinamica elementare.
La cosmologia � come la zoologia? Secondo voi la domanda "perch� la tal
barra galattica alle due estremit� ha due corna" ha lo steso status
epistemologico delle domanda "perch� il toro ha due corna"?
L'intervento citato illustra con inaudito pessimismo una triste
situazione.
Colui che l'ha fatto non crede nel progresso della scienza e nella
capacit� della mente umana di spiegare le cose, dico le cose del mondo
fisico, non mi interessano (qui) i rinoceronti..
Con questa mentalit� saremmo ancora ai tempi in cui si riteneva che la
caduta in verticale di un grave verso il suo "luogo naturale" non avesse
nulla a che fare col moto circolare dei corpi superiori guidati dalle
sfere celesti.
L'apparente modestia dell'analisi che ho citato nasconde una grande
presunzione: quella di aver trovato tutte le leggi generali, col che a
questo livello fondante non c'� altro da scoprire.
Resta solo da fare il kuhniano normale lavoro del contabile e del
collezionista delle figurine di Hubble.
Io una teoria generale, che d� conto nei dettagli di tutta la variegata
morfologia galattica, ce l'ho.
Ma se siete d'accordo con Aleph, certamente non vi interessa, giacch� una
teoria cos� � impossibile.
Me la vedo brutta: � molto peggio di quanto temessi. Sapevo che avrei
incontrato grandi difficolt� a far prendere in considerazione la mia
teoria, vuoi per pregiudizi personali (che emergono anche dallo scritto di
Aleph) vuoi per l'intrinseca resistenza a mettere in discussione il
paradigma.
Ma il divieto di una legislazione estrinseca, l'affermazione a priori,
espressa da un'epistemologia ad hoc, dell'impossibilit� di una teoria
generale delle galassie non me l'aspettavo, per quanto, a ben guardare,
paradossalmente rappresenti finalmente l'ammissione da me da mesi
richiesta dell'incapacit� della teoria che abbiamo (le equazioni di
Newton) di spiegare la morfologia galattica.
Saluti,
Luciano Buggio
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Received on Fri Oct 09 2009 - 15:11:36 CEST