Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Si dice pero' che lo scopo dell'esperimento sia distinguere
> le due sfere (a parte che basterebbe prenderle in mano
> per riuscire a distinguerle, a causa del peso molto differente...),
> quindi si suppone che l'esperimento debba essere "reale",
> allora in un esperimento reale bisogna tenere conto del fatto
> che lo strumento con cui si misura l'eventuale coincidenza dei
> tempi di arrivo ha una risoluzione finita, e che per ogni
> valore della risoluzione dello strumento esiste una altezza
> di caduta h_max tale che per tutti i valori di altezza di caduta
> h < h_max non e' possibile determinare che i tempi di
> caduta delle due sfere siano diversi (sempre per la caduta
> in aria).
> In conclusione direi che il quesito sia malposto.
Non capisco questo tuo rilievo. Se si parla di un generico esperimento
concepito per la misura di una specifica grandezza, � scontato che
l'esperimento sia in grado (in termini di sensibilit� e risoluzione)
di compiere la misura.
Cio�, ribaltando il ragionamento: una volta assegnata una certa altezza di
caduta h, posso sempre pensare a un apparato con risoluzione idonea per la
misura dei tempi.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse_at_newsland.it
Received on Fri Oct 09 2009 - 01:35:56 CEST