Re: Perché esistono le note?

From: Archeopteryx <cor.bonukFANCULOSPAM_at_libero_NOMAIL_.it>
Date: Fri, 18 Sep 2009 18:24:56 +0200

> Non so dirti perch� il cervello apprezzi i
> rapporti armonici, ma lo fa indubbiamente, anche
> se ci sono di certo sovracondizionamenti
> strtturali. Ad es. nelle culture indiane non c'�
> grande affinit� per la scala temperata
> occidentale

Hiihihi magari fosse cos� semplice. Prova - se sai
almeno strimpellare - una di quelle tastiere
abbastanza costose che permettono di scegliere il
temperamento. Quello pitagorico, uno di quelli
teoricamente favoriti nell'ottica di un un'eventuale
disposizione naturale del cervello a rapporti
semplici o comunque con una logica semplice, come
tutti i temperamenti non equabili suona via via
peggio alle nostre orecchie man mano che ci si
allontana dalla tonalit� di do maggiore - o quella
di partenza, in generale. Il temperamento equabile
che usiamo oggi � totalmente artificiale o se vuoi,
convenzionale. Eppure fu necessario per poter
suonare nelle tonalit� lontane senza avvertire
disagio all'orecchio. Se ci penso mi vengono davvero
le vertigini perch� non so pi� distinguere dove
finisce la fisica e dove inizia il modo in cui la
percezione diventa coscienza e apprezzamento del
bello e del brutto.

Purtroppo o per fortuna tutto fa pensare che sia una
questione solamente culturale e di come viene
"settato l'hardware" durante la crescita - facevo
l'esempio della scala araba e della musica indiana
che per me sono vere torture. Eppure chi mi
autorizza a pensare che ascoltare Bach sia
intrinsecamente pi� "bello" di quel che prova
chiunque sia cresciuto in un universo culturale
differente, che magari a un certo livello prova quel
che provo io con input totalmente diversi e
incompatibili?

Con letteratura e poesia possiamo condividere con
persone di culture diverse una base pi� ampia e in
un certo senso pi� oggettiva. Ma la musica �
astrazione assoluta, se cos� posso dire, e non ho
mai trovato non dico risposte soddisfacenti ma
nemmeno "posizioni del problema" soddisfacenti.

ciao!

C.

-- 
"La teoria � sapere come funzionano le cose e
non sapere come farle funzionare; la pratica �
sapere come far funzionare la cose senza sapere come
funzionano; il nostro scopo � unire la pratica
alla teoria per riuscire a non far funzionare
le cose senza capire come abbiamo fatto"
Received on Fri Sep 18 2009 - 18:24:56 CEST

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