Re: supernova e menagramo

From: Gianmarco <ljetog_at_yahoo.it>
Date: Tue, 8 Sep 2009 16:30:23 -0700 (PDT)

On 8 Set, 08:24, Valerio HT
<something_else_larkstongues757_..._at_despammed.com> wrote:
> On Wed, 02 Sep 2009 21:38:26 +0200, Elio Fabri ha scritto:
>
> > Supponiamo che al massimo una supernova raggiunga una magnitudine
> > assoluta -20, ossia 24 volte inferiore al Sole. Cio' significa che la
> > sua luminosita' e' pari a 4 miliardi di volte il Sole.
> > A che distanza ci risultera' luminosa quanto il Sole? Semplice: a una
> > distanza in UA data dalla radice quadrata di 4 miliardi, ossia circa
> > 60000 UA, ossia 0.3 parsec.
> > La stella piu' vicina che ci e' nota dista oltre 1 parsec, il che e'
> > quanto dire che entro 0.3 parsec o piu' *non ci sono stelle* che
> > possano diventare supernovae.
> > Quindi non corriamo nessun rischio.
>
> Valerio HT:
> Scusami, prof. Fabri, ma sebbene la tua stima di luminosit� nell'ambito
> delle *frequenze ottiche* sia abbastanza esatta (esistono comunque casi
> di "IperNovae" in cui si raggiungono luminosita' �
> anche pari a 100 miliardi di volte quella solare),

Se mi � concesso, siccome sono mediamente curioso riguardo ad idee
specialmente nuove, vorrei approfittare della vostra congiunta
competenza. Riguardo alle ipernove, leggo da:

http://en.wikipedia.org/wiki/Hypernova

che SN2006gy , una supernova celebre per l'eccezionale luminosit�, in
considerazione della distanza, sia un possibile esempio di Hypernovae
esplosa in una galassia lontana 240 milioni di anni luce. E' anche
noto e si legge qui:

http://en.wikipedia.org/wiki/SN_2006gy

che una stella simile si trova nella nostra galassia a circa 7500 anni
luce e quest'ultima � considerata come una possibile supernova anche
da subito (ed entro pochi milioni di anni certamente). 7500 anni luce
� poi la distanza a cui si trovava SN 1572 la celeberrima (per gli
astronomi e gli appassionati) Nova di Tycho Brahe.

Si legge che SN 1572 aveva magnitudine di picco -4. Si legge che
SN_2006 gy aveva magnitudine di picco +14.2 e riscalando secondo il
quadrato della distanza si apprende che se si trovasse a 7500 anni
luce avrebbe magnitudine di picco (32000)^2 volte di pi� ovvero
256.000.000 e visto che 5 magnitudini � un fattore 100 questo
significa 21 magnitudini apparenti in meno che fa appunto circa
magnitudine di picco -7.5. Che � luminosit� apparente compresa fra
quella di Venere -4.5 e quella della luna -12. Quindi intensa ma non
poi insostenibile (nel visibile per lo meno)

Se ripeto la stima del prof. Fabri per questo caso avrebbe la stessa
luminosit� del sole ad una distanza di 7500/7200 anni luce ovvero poco
pi� di un anno luce, che comunque � confortante. Secondo alcuni
tuttavia gli effetti indiretti potrebbero essere dannosi e si legge
su:

http://en.wikipedia.org/wiki/Eta_Carinae#cite_note-19

che addirittura la luminosit� apparente dovrebbe essere superiore a
quella stimata dall'analogia con SN 2006 gy ovvero, addirittura, tale
da poter leggere un libro alla sua luce notturna (forse si pu�, ma con
una certa fatica con la luce della luna). Insomma alcune affermazioni
mi sembrano esagerate, ma certamente 100 masse solari sono una
quantit� di legna non indifferente da bruciare in pochi giorni. Voi
sapreste dire quanto fosse massiva la stella da cui ha avuto origine
SN 2006 gy e come pu� succedere che entrambi gli scenari di supernova
e di ipernova siano possibili?


 la *stragrande
> maggioranza* dell'energia dell'esplosione di una Supernova � composta da
> radiazioni con fotoni di gran lunga pi� energetici (e *molto
> ionizzanti*), ossia raggi ultravioletti, raggi X e raggi Gamma. Qui il
> rapporto fra magnitudine "ottica" del Sole e "magnitudine nelle onde
> elettromagnetiche di frequenza maggiore" rispetto allo stesso �
> decisamente pi� elevato. In particolare proprio nei raggi X e Gamma.
> Ossia, puo' emettere 4 miliardi di volte nella luce visibile, ma
> enormemente di pi� nello spettro dei raggi X e gamma, rispetto al Sole.
> Per quanto riguarda i raggi X e gamma, l'emissione di energia � di gran
> lunga maggiore che per la luce visibile o l'infrarosso. Ancora oggi la
> Nebulosa Granchio, residuo della supernova del 1054 scoperta da
> astronomi cinesi e arabi, emette nei raggi X *cento volte* circa
> l'energia emessa nella banda ottica.
>
> Non sar� certamente la fonte pi� autorevole reperibile, comunque qui:
>
> http://it.wikipedia.org/wiki/Supernova
>
> Si dice:
> "Stime recenti predicono che una supernova di tipo II dovrebbe essere
> pi� vicina di 8 parsec (26 anni luce) per distruggere met� dello strato
> protettivo di ozono della Terra"
>
> Aggiungo che il tipo Ia genera esplosioni di qualche magnitudine
> maggiore rispetto al tipo II: appunto l'ordine di grandezza di cui
> tu hai parlato, ma considerando solamente la parte visuale,
> ottica, dello spettro elettromagnetico. Anche perch� solitamente
> viene citata solo quella negli articoli, e se anche di magnitudine
> "bolometrica" si trattasse, nella realt� al massimo coprirebbe dallo
> ultravioletto all'infrarosso.
>
> Sono d'accordo con te che nell'attuale epoca storica, non corriamo
> alcun vero rischio "da supernovae". E nemmeno per i prossimi millenni,
> credo. Perch� tutte le stelle "prossime candidate a supernovae" mi pare
> siano ad oltre 40 parsec di distanza.
>
> Ciao
Received on Wed Sep 09 2009 - 01:30:23 CEST

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