Mi chiedevo una cosa: una distribuzione di carica che si forma sulla
superficie di un metallo per renderla equipotenziale, e' anche quella di
"minima energia", in un qualche senso?
In altre parole, mi chiedevo se si potesse approcciare il problema di
determinare la distribuzione di carica superficiale di un metallo carico
a partire dalla minimizzazione dell'energia invece che dalla richiesta
di avere una superficie equipotenziale.
Ad esempio, nel caso di un filo metallico unidimensionale carico di
lunghezza finita, problema che da un esame preliminare della letteratura
sembra ancora aperto, possiamo cercare la soluzione minimizzando una
qualche energia, piuttosto che disponendo le cariche in maniera da
ottenere un potenziale costante lungo il filo?
Pero', visto che in un metallo ideale, le cariche sono libere, che tra
le altre cose implica non-interagenti, come si descrive l'energia?
Chiedo scusa se la domanda e' confusa o banale.
Bye
Hyper
Received on Sun Sep 06 2009 - 21:16:57 CEST
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