Elio Fabri ha scritto:
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Una volta tanto mi piace il modello anglosassone totalmente orientato
>> a moduli-insegnamenti e privo del concetto di classe di allievi
>> costante (che trovo inutile e obsoleto, salvo la socializzazione, che
>> mi pare l'ultima delle priorit� attuali peraltro).
>> ...
> Ci si potrebbe ragionare, anche se ti sono gia' stati prospettati
> possibili inconvenienti.
> In sintesi, fisica potrebbe semplicemente scomparire...
> Anche se a dire il vaero l'andazzo sembra quello anche col nostro
> sistema di tradizione plurisecolare :-<
>
>> Ho un'esperienza non poco, ma completamente differente.
>> Ecco il mio modello di come percepisco vengano percepiti i
>> "pesi" degli insegnanti, in ordine di priorit� decrescente
> Prendo atto della tua esperienza, e provero' a confrontarla coi pareri
> di un po' di prof che conosco.
si questo in effetti l'avevo gi� appurato. Credo di avere
sempre sondato situazioni campione in una certa zona della
distribuzione che non � la tua (e anche il punto di vista �
necessariamente diverso, come dire, senza fraintendere, da
dentro o da sopra :-)).
Da dentro vedi certi dettagli che in un campione
auto-selezionato non sempre emergono. Il tenore di ipocrisia
degli scolastici (non i filosofi :-)) � in costante aumento,
quasi una forma di rimozione, si nasconde il pi� possibile
di com'� realmente, sotto la patina di parole
autoreferenziali (smentite dai risultati, che non vengono
molto pubblicizzati).
>
>> Mi hai un po' frainteso in effetti, o mi sono spiegato male.
>> Dicevo che non avr� mai modo di mettere alla prova la
>> profondit� della sua comprensione, perch� mai pi� si
>> lambiscono certi abissi a squola
> Continuo a pensare che vediamo cose diverse.
> Non si tratta di abissi di comprensione, ma del modo _profondo_, ma
> profondo solo per il docente, con cui si padroneggiano e si connettono
> argomenti anche assolutamente elementari.
> Dovrei farti degli esempi, ma non va di scrivere tanto.
>
>> Come ogni altra disciplina dura, peraltro. Purtroppo ci sono materie
>> discorsive in cui SEMBRA che uno se la cavicchi, altre a soglia alta.
>> Matematica � tipicamente a soglia alta, con una curva di apprendimento
>> dura e faticosa. Sotto la soglia, non capisci niente e non consolidi
>> niente, e le quattro formule imparate a memoria il mese dopo sono
>> svanite.
> Secondo me tu la matematica non l'hai capita, per cui parliamo di
> cose diverse. (Scusa la brutalita' :) )
beh, non ho capito la (molta) matematica che non ho mai
studiato, poco ma sicuro. Quella che ho studiato l'ho capita
mediamente meglio di quelli che mi stavano vicino ed hanno
avuto un percorso analogo, per il poco che voglia
significare. Cio�, non ho mai notato di avere
un'idiosincrasia con quella materia, ed alcuni aspetti mi
piacevano anche.
Si � trattato di matematica piuttosto pratica, orientata a
fare i conti, e non al rigore formale (quella che mi hanno
insegnato dico). Anzi la gran parte dei formalismi nemmeno
li riconosco anche se magari parlano di cose che so fare.
Avevo studiato anche un po' da autodidatta su un paio di
libri russi anni 80, e idem, non riconosco niente dei
formalismi che vedo su wiki.
> Di nuovo, dovrei farti degli esempi, ma ci puoi anche arrivare da solo.
mah, so bene quel che conosco e abbastanza quel che si
potrebbe sapere. Non sono sicuro di dover essere un
matematico per farmi un opinione di quanta matematica serva
alle superiosi. Guardando le verifiche che si assegnano, e
sentendomi raccontare il genere di errori che vi compaiono,
ho la sensazione di capire che ne basta abbastanza poca.
> Te ne faccio uno soltatno.
> Prova a chiedere a chi ti pare la seguente cosa:
beh questo non � un esempio adatto a dimostrare a me che non
ho capito la matematica cmq. Per gli studenti okay.
Io ho fatto, come dire, delle esperienze "borsistiche", e
quando un giorno si perde il 5 % e quello dopo si guadagna
il 5,2 %, vuole dire che non c'� molto da rallegrarsi e si �
PERSO qualcosa (0,06 %).
Anzi, ironia vuole che sia uno degli esempi che faccio
spesso relativamente alla distorsione dell'informazione
economica (che criminalmente incita il parco buoi a comprare
quando non dovrebbe, magnificando i rialzi anche quando
appunto il bilancio � in perdita). Cio� in genere era cos�,
solo da un annetto andava pi� di moda enfatizzare gli
aspetti apocalittici (ma si � ritornati all'altro stile).
Curiosamente non sentivo molto parlare del fortissimo
rimbalzo nelle fasi iniziali (quelle in cui gli occulti
accumulavano silenziosamente) e solo ora che il rimbalzo c'�
stato, e che rischia di perdere spinta, si aizzano di nuovo
le masse del parco buoi a comprare perch� le quotazioni
seguitano a salire.
> "In un certo anno il prezzo della benzina aumenta del 20%, dal 1^
> gennaio al 31 dicembre.
> L'anno succcessivo, sempre tra inizio e fine anno, il prezzo
> diminuisce del 20%
> E' corretto dire che in capo a due anni il prezzo e' tornato al valore
> iniziale ? Oppure e' maggiore? Oppure minore ?
Eh, la "pari" perdita prevale sempre, ovviamente.
(non mi lancio in spiegazioni fantozziane)
>
>> Credo che in un mercato efficiente (ossia se lo diventasse)
>> una risorsa rara finisce per essere ben remunerata,
> Per quello che ho capito di te, non mi sarei aspettata questa tua
> fiducia nella virtu' del "mercato efficiente" :-))
infatti ho aggiunto quel condizionale dubitativo che
conferma quel che avevi capito, e che sottende che penso che
non lo sia e non lo sia stato, ancora.
Ma per quanto veterosovietico statalista, non sono cos�
ottusamente caprone da giudicare i modelli solo con la
pancia cmq, e escludere a priori che magari potrebbe
diventarlo. Che poi il mercato non sia stato efficiente per
nulla, per qualche anno se lo ricorderanno anche i
fedelissimi liberisti, e non solo quelli che riscoprono Marx
dell'ultimo minuto.
E' pur vero che quella della domanda e dell'offerta e della
formazione del prezzo � una sorta di legge di base (anche si
pu� eludere o distorcere in vari modi, illeciti).
Ricordo un esempio che mi aveva fatto un collega ing.
relaticamente a un suo collega (pure esso ing)
Nella sua ditta (software) si usava un programma CASE non
diffuso, che sapevano usare solo lui e un altro, che si era
pensionato. A quel punto il solo rimasto ha sparato, o mi
raddoppiate lo stipendio o vi saluto. A denti stretti, e
cercando sicuramente rimpiazzi nel frattempo, hanno ceduto,
perch� quello portando via il suo knowhow gli bloccava
tutto. Poi � durato magari poco, ma tant'� la penuria lo ha
reso prezioso. Per questo penso che sfoltendo dalla
concorrenza poco qualificata, si farebbe il bene di quelli
qualificati.
Poi da buon dirigista penso anche che non basterebbe, e che
ci vorrebbero filtri normativi all'accesso alle professioni,
mica solo quelle apicali, in generale, basati sulla
congruit� dei titoli di studio o esami di certificazione
(tenuti da soggetti terzi), del tipo che se uno che si
diploma senza avere magari sostenuti i suoi bravi crediti di
fisica non dovrebbe poter fare poi il perito certificatore
degli impianti fotovoltaici, per es. Idem per le iscrizioni
alle facolt� : i test a numero chiuso sono valutazioni
puntiformi, aleatorie, bisognerebbe raccordare invece la
carriera universitaria ai crediti acquisiti alle superiori
nelle rispettive discipline, che cmq non si basano su eventi
episodici, ma su valutazioni pluriennali e molteplici (che
col modello anglosassone a moduli potrebbero anche diventare
pi� oggettive di ora).
ciao
Soviet
Received on Thu Sep 03 2009 - 23:50:40 CEST
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