Re: Ricadute pratiche della ricerca spaziale.

From: Archaeopteryx <cor.bonukFANCULOSPAM_at_libero_NOMAIL_.it>
Date: Thu, 25 Oct 2012 16:03:29 +0200

Il 25/10/2012 10:15, Luciano Buggio ha scritto:
> Mi conforta quanto dicono A.Caforio e A.Ferilli, col
> loro testo di Fisica per il Liceo Classico (ed.1991)
> :Leggo a pag 430, a proposito degli acceleretari di
> particelle:
>
> "...A prima vista il procedimento sembra alquanto
> strano: � come cercare di capire il funzionamento di un
> orologio, ermeticamente chiuso e protetto da una cassa
> metallica, facendolo schiantare violentemente contro
> una parete o contro un altro orologio in moto, in
> direzione opposta al primo, per poi analizzare con
> meticolosa cura tutti i rottami prodotti nell'urto."

Io non ce l'ho il libro ma sospetto che sia in ballo il
solito procedimento di decontestualizzare un passo per poi
usare il principio di autorit� dell'autore di turno
facendogli dire quello che non pensava. Quel "a prima
vista" mi fa pensare che il seguito possa essere qualcosa
del tipo "ma in realt� il procedimento ci permette di
studiare molto accuratamente, eccetera eccetera". Posso
sbagliare ma basta che qualcuno che ha il libro riporti il
s�guito.

Ma se anche non avessi ragione io, mi pare un po' poco
citare UN testo per i licei trascurando che esistono
tonnellate di ricerche e decine di migliaia di
pubblicazioni che queste cose invece le prendono sul
serio, ne riconoscono lo status di enti reali e le
indagano. Naturalmente, se fai un esame approfondito di
una parte consistente della letteratura scientifica e
trovi opinioni come quella che attribuisci agli autori del
testo che citi, tutto cambia e se ne pu� pure discutere.

> [...] particelle si aggregano provvisoriamente (a
> formare aggregati che in natura non ci sono o non sono
> stabili) eietttate per la durata di miliardesimi di
> secondo.

Ma va? Allora quello che si osserva dalle collisioni non
esiste? O non esiste perch� � ottenuto con un procedimento
che ti appare rozzo e impreciso? In realt�, la volta che
osservi qualcosa potendo ripetere l'osservazione nelle
stesse condizioni, quello che osservi, per la fisica �
reale. E in quanto reale va spiegato. Non � che siccome
non piace a qualcuno, o � instabile allora non � un dato
valido.

E poi tu valuti le cose sulla scala di tempo tipica di un
essere umano (fai lo stesso errore con l'evoluzione di
stelle e galassie ma al contrario). Un microsecondo su una
scala opportuna potrebbe pure essere un tempo enorme e
resta il fatto che se sei di fronte a un fenomeno
riproducibile, durasse pure un miliardesimo di
femtosecondo, esiste e va spiegato.

> Capito paeh� abbiamo lo Zoo? Peccato che apra alle otto
> e chiuda alle otto ed un manosecondo, e che dietro le
> gabbie ci siano mostri, Frankenstein, creati in
> laboratorio dalla Direzione,cos�, giusto per vendere i
> biglietti..

Non c'� nessuno zoo. Ci sono solo fenomeni e la fisica ne
cerca le spiegazioni.

Apx.
Received on Thu Oct 25 2012 - 16:03:29 CEST

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