Ringrazio Elio e anche chi ha scritto su fisf per le precisazioni/correzioni.
Forse però è opportuno ripercorrere il mio esempio, sia perchè chi legge qui non lo conosce, sia perchè su fisf ho scritto col cellulare e non è semplice.
Lascio da parte la terminologia desueta che ho utilizzato, ci torno dopo.
Cercavo un esempio per convincere Luigi Fortunati...no anzi, non per convincere, per cercare di capire i suoi dubbi. Per la cronaca non ci sono riuscito, lo ha letto ma non lo ha aiutato. Il problema quindi è mio, non riesco a capire cosa lo perplime.
L'esempio è un corpo in equilibrio sulla terra. In approssimazione, l'equilibrio è tra attrazione gravitazionale e reazione di vincolo (bilancia). L'attrazione gravitazionale dipende ovviamente, in direzione e modulo, da parametri locali (raggio terrestre locale, presenza di masse..).
Poi la terra si mette a girare come una trottola, la bilancia segna di meno e il tizio che si pesa deve introdurre una forza apparente per far tornare i conti. Si chiama apparente perchè dipende dallo stato di moto del sistema di riferimento utilizzato.
Finivo commentando che in realtà anche "a rotazione normale" quello che segnala bilancia non è il peso (intendendo, aggiungo ora per chiarezza, l'attrazione gravitazionale Terra/tizio), ma il "peso apparente", cioè depurato della componente non inerziale.
Mi è stato fatto notare (e qui poi Elio lo ribadisce)che in fisica con la parola "peso" si intende già una quantità che tiene conto degli effetti non inerziali.
Nota a margine: mi sono quindi domandato se il famoso 9.81 è l'espressione della forza di gravità o del peso così definito: capisco dai numeri esposti da Elio (avevo fatto i conti sulla rotazione, mai sul raggio polare e equatoriale, meno che meno per la distribuzione di densità..) che la questione è posta male. Siccome i due effetti (raggio e velocità angolare) sono dello stesso ordine, non ha molto senso in termini medi domandarsi se 9.81 tenga o meno conto della rotazione. Semmai ha senso chiederselo localmente.
Elio dice, in forma prudenziale ("credo universalmente"), che la notazione utilizzata è quella "peso=risultante gravitazionale/centrifuga".
Accetto senz'altro che sia così, ma mi permetto di dire che c'è un pochino di confusione in questo nel mondo della fisica.
In casa ho il libro dell'università (Mencuccini): sfogliato velocemente mi pare utilizzi la notazione "universale". Io credo di aver memorizzato la versione "peso apparente" sul libro del liceo..era rosso, credo fosse il "Davoli", ma non lo ho qui, dovrei verificare.
In ogni caso la nozione di "peso apparente" trova spazio sulla rete, ad esempio c'è una pagina su wiki italiana. Magari farò una ricerca più approfondita.
Passiamo alla ISS: sentendo interviste ad astronauti e tecnici dell'ESA in effetti tutti dicono "il peso è zero". Nessuno dice il peso è tal dei tali ma c'è la rotazione e quindi il peso apparente alla fine è zero. D'accordo così.
Poi però sento cose tipo "microgravità" o "gravità zero" e già questo è un vocabolario molto sospetto. Perlomeno, maneggiato da chi ne sa, nessun problema, ma alla fine della fiera giornalisti e spettatori sono portati a credere che la ISS sia lontanissima che vaga chissà dove in uno spazio privo di attrazioni gravitazionali. Tanto è vero che perfino in un libro di scuola è passato questo messaggio, una mamma lo ha segnalato ad AstroSamantha che non l'ha mandata a dire: alla fine l'editore è stato costretto a scusarsi.
Anche nei documentari sui voli aerei sento dire (in italiano: magari la versione inglese originaria è meglio) cose tipo "la gravità fa questo e quello, cambia direzione, cambia intensità..": a me pare un modo molto infelice di esprimersi, a dir poco.
Received on Thu Dec 21 2017 - 09:32:05 CET
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