[it.scienza.fisica 31 lug 2009] Albert0 ha scritto:
> Per la *pratica* fotografica, dire che conta il formato ha senso.
> Vedasi l'enorme profondit� di campo delle fotocamere compatte
> digitali, che hanno sensore di circa 1/5 rispetto al 24x36.
>
>>Dp = (a*p^2)/(d*f)
>
> A parita di diaframma e distanza, su formato pi� grande per fare la
> stessa foto aumento aumenta d , f, a.
> Ergo la profondit� di campo diminuisce.
La questione e' interessante (a prescindere dai deliri dei complottisti).
La formula scritta da Fabri e' approssimata, ma il rapporto:
h = d*f/a
puo' essere rigorosamente interpretato come "distanza iperfocale": h e'
la distanza del punto-oggetto posto di fronte all'obiettivo che fornisce
nel piano focale un'immagine di diametro a (circolo di confusione);
in pratica, con l'obiettivo focalizzato all'infinito, h e' la distanza
dell'oggetto piu' vicino che risulta abbastanza nitido sulla pellicola.
Ovviamente valori piccoli di h corrispondono a grandi profondita' di campo.
Mi chiedo allora se h dipenda o meno dal formato della pellicola o sensore.
La risposta rischia di essere ambigua, se non si fissano criteri univoci.
Detta A l'area della pellicola (o sensore) il rapporto A/a^2=N puo' essere
interpretato come numero di pixel del fotogramma.
La focale di un obiettivo "normale" e' circa uguale al diametro del foto-
gramma, percio' f^2 e' proporzionale ad A.
Dunque, ferma restando la risoluzione N in pixel, f/a e' una costante.
Con lo stesso valore del diametro di diaframma d la distanza iperfocale
h=d*f/a (e quindi la profondita' di campo) non dipende dal formato A.
Se pero' si usa lo stesso "numero di diaframma" d/f = ...8,11,16,22...
il diametro d cresce con la focale f ed h e' proporzionale a sqrt(A).
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Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Mon Aug 03 2009 - 11:27:42 CEST