"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
news:4a6f848c$0$43590$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...
> "dumbo" <_cmass_at_tin.it> wrote in message
> news:4a6ceea7$0$34617$4fafbaef_at_reader4.news.tin.it...
>> mi riferisco al paragrafo in cui cerca di dimostrare
>> la relativit� della simultaneit� usando l' esperimento ideale
>> del treno e dei due fulmini che lo colpiscono alle estremit�.
> Nel testo in esame (l'esposizione divulgativa) Einstein dedica il
> paragrafo otto del capitolo 1 a *definire* la simultaneita' fra
> eventi lontani. Poi dedica il paragrafo nove alla relativita' della
> simultaneita'. Il paragrafo nove risulta ovviamente incomprensibile
> senza passare per l' otto.
certo, il guaio � che risulta incomprensibile anche dopo
aver capito l' otto. Io contesto solo il paragrafo nove.
In generale, quando dimostri qualcosa la dimostrazione
si pu� dire chiara solo se riesci a individuare dove
precisamente nel corso della dimostrazione usi i postulati
di partenza. Bene, nella dimostrazione di Einstein non si
capisce dove viene usato il postulato 1 (p. di relativit�) e
dove il 2 (p. di costanza di c). Prova a rileggerlo e vedrai.
Invece sul Feynman ( e altri ) lo si capisce benissimo:
sul treno, i due raggi raggiungono simultaneamente la testa A
e la coda B (e qui si usa il postulato 1: il treno puoi considerarlo
fermo, cio� non c'� differenza tra la fisica sul treno e la fisica
nella stazione). In stazione, i raggi colpiscono A e B in tempi
diversi (e qui si usa il postulato 2: la velocit� dei due raggi non
dipende dal moto della sorgente, che viaggia insieme al treno).
E' vero che in questo procedimento si d� per scontato che la
simultaneit� di due eventi nello stesso punto dello spazio sia
assoluta: si d� cio� per scontato che i due raggi partano dalla
lampadina centrale simultaneamente sia a giudizio del treno
che della stazione; forse � sbagliato darlo per scontato e biso-
gnerebbe spiegare perch� ma non mi sembra difficile: per
esempio si potrebbe dire cos�:
due eventi, che (in K) sono simultanei e nello stesso punto
dello spazio, sono a tutti gli effetti un solo evento (operati-
vamente, non puoi distinguere tra i due casi: cio� tra il caso
di due eventi coincidenti in tutto, e il caso di un evento singolo).
Ma un evento singolo in K non pu� sdoppiarsi in K*, proprio
come nello spazio ordinario non puoi ottenere due punti distinti
da un solo punto facendo un cambiamento di coordinate.
Il resto che dici verte sul processo di sincronizzazione, ma non �
quello che criticavo. Pu� darsi che Feynman se la sbrighi troppo
alla svelta (non ho qui il libro) e Einstein la tratti meglio, ma
resto fermamente dell'idea che quando si passa al discorso del treno
il metodo dell' unica sorgente sia mille volte pi� chiaro di quello
einsteiniano delle due sorgenti.
bye
Corrado
Received on Thu Jul 30 2009 - 16:07:02 CEST
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