Re: Idee filosofiche che hanno realmente influito su teorie e pratiche scientifiche

From: Multivac85 <multivac85_at_gmail.com>
Date: Mon, 5 Nov 2012 16:32:12 -0800 (PST)

On 3 Nov, 10:15, Giorgio Pastore <past..._at_units.it> wrote:
> ...
> Per certi aspetti l' elaborazione della fisica non puo' prescindere dal
> pensiero filosofico. E questo e' quello che puoi trovare p.es. nell'
> opera di Geymonat che ti ha opportunamente suggerito Massimo 456b.
> Almeno finche' per pensiero filosofico si intende una certa visione del
> rapporto tra uomo e realta', metodi di indagine, possibilita' e limiti
> della conoscenza etc.
>
> Ma in realta' ho l' impressione da quello che segue, che la tua domanda
> sia piu' focalizzata e limitata in estensione.
>
>
>
> > Ho pensato a questa domanda perch� ho avuto di recente l'impressione
> > che nell'ultimo secolo passato sia sorto un gran numero di opere
> > filosofi della scienza
> ...
> > ma mi sembra che l'interesse da parte
> > degli scienziati di queste teorie epistemologiche sia stato scarso per
> > non dire nullo o se c'� stato, non sembra trovarsi traccia nei loro
> > lavori concreti di ricerca nella formulazione di nuove teorie
> > scientifiche nonch� nelle loro pratiche concrete sperimentali.
>
> Ecco, qui in realta' stai limitando la filosofia alla pura epistemologia
> degli ultimi 70 anni. Ma questo e' un settore molto piu' limitato
> rispetto all' intero corpus del pensiero filosofico (anche limitatamente
> a quanto ancora vivo nella cultura conteporanea).
>

E' vero, in effetti quasi senza pensarci ho come presupposto che
l'epistemologia sia la parte della filosofia da cui la fisica possa
trarre di pi� elementi utili per il suo lavoro, come se la riflessione
filosofica autonoma non potesse produrre spunti simili...

> Che l' epistemologia degli autori che hai citato abbia influenze sull'
> elaborazione della fisica la vedo difficile. Si tratta di riflessioni,
> teorie , spunti, piu' o meno utili per enucleare dallo sviluppo storico
> alcuni temi, alcune tendenze. Ma di scarsa utilita' diretta oppure
> banalmente ovvie per chi faccia fisica.
>
> E' un po' come chiedersi se le opere di storici interessati a sintesi su
> lungo periodo influenzino direttamente le decisioni politiche o economiche.
>

Gi�, probabilmente non � neanche da stupirsi che questa utilit� non
sorga, penso poi che vari fisici trovino anche pretenziose certe
teorie epistemologiche di Popper e simili perch� a volte sembrano
quasi essere delle filosofie della scienza "prescrittive" cio� che
espongano come gli scienziati *devono* lavorare per fare *buona*
scienza (e magari naturalmente tali prescrizioni sono smentite dalla
reale storia della fisica), e non invece pi� sensate filosofie della
scienza descrittive, che espongono (affidandosi soprattutto alla
ricostruzione storica dello svolgersi effettivo della ricerca,
compresi i suoi passi falsi) come gli scienziati effettivamente
lavorano in attivit� che la societ� definisce scientifica.

> Voi
>
> > sapreste mostrarmi al contrario alcuni esempi di influenze che partono
> > effettivamente dalla filosofia e arrivano alla scienza e che dunque
> > dimostrano che non c'� solo un andamento a senso unico dalla scienza
> > alla filosofia fra le due discipline?
>
> Ultimo commento. L' andamento a senso unico e' implicito nel limitare l'
> indagine all' epistemologia. Ma anche qui, mi sembra di scorgere non
> poche limitazioni, anche nel "senso unico". Gran parte della riflessione
> epistemologica che raggiunge la divulgazione e' un po' troppo centrata,
> per i miei gusti, sulla fisica fino ai primi 30 anni del 900, con un'
> eccessivo peso di quest' ultima. E dopo ? Sviluppi troppo tecnici per l'
> epistemologo quadratico medio ? :-)
>
> Da fisico, mi piacerebbe leggere un' epistemologia piu' legata a quello
> che faccio invece di quello che trovo nei libri di storia.
>
> Giorgio

Probabilmente il motivo di questo "ritardo" � dovuto al fatto che
certi epistemologi pensano ancora che l'ultima "periodo
rivoluzionario" in fisica risale ai primi del '900 con il sorgere
della relativit� e della MQ, e magari pensano che dopo di che non sia
successo niente di cos� altrettanto epocale... un'altra domanda che mi
chiedo peraltro � questa: perch� dalla fine dell'800 - inizio del '900
in poi sembra che siano pochissimi i fisici che hanno scritto anche di
tematiche filosofiche in modo esteso, non come appendici secondarie al
lavoro scientifico? Se ci si pensa bene, nel XIX secolo di fisici-
filosofi notevoli ce n'erano un bel po', penso a Boltzmann, Helmholtz,
Mach, Duhem e Poincar�. Poi ai primi del '900 certo diedero contributi
filosofici anche Einstein, Heisenberg e Schroedinger, poi sembra
esserci stato quasi un vuoto di scienziati "interdisciplinari", non
solo tra fisica e filosofia, ma anche tra fisica e psicologia (Mach
si interess� anche di neurologia, o fisica e biologia (Schroedinger in
"Che cos'� la vita?" predisse le caratteristiche di quello che una
decina di anni dopo fu scoperto come Dna) penso ci� sia dovuto
all'inevitabile iperspecializzazione, conseguenza del sempre maggior
numero di scoperte scientifiche. Penso che comunque in realt� ci siano
sempre da qualche parte studiosi che sentono che � ancora doveroso il
legame tra le varie discipline, le facolt� possono essere a
compartimenti stagni, il mondo per� � pur sempre uno solo...

Ciao.
Received on Tue Nov 06 2012 - 01:32:12 CET

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