Re: Una riflessione sul concetto di energia

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Wed, 3 Jun 2009 01:17:34 -0700 (PDT)

On Jun 2, 5:05�pm, Giorgio Pastore <past..._at_units.it> wrote:
> Valter Moretti wrote:
> > On 31 Mag, 22:46, Giulio Severini <giulio.sever..._at_gmail.com> wrote:
>
> ...
>
> > La
> > questione " �e rappresenta la capacit� di
> >> compiere lavoro che il corpo possiede in virt� della sua posizione
> >> all'interno di un campo di forze conservative".
> > Non fa parte della definizione. la definizione � quella di sopra e
> > basta. Poi uno pu� cercare di dare qualche significato intuitivo o
> > motivazione. Risulta invece, dalla definizione, che il lavoro compiuto
> > dalla forza f sul punto p (e non dal corpo! chi ah scritto la
> > definizione che hai riportato non � �che sappia tanto bene la
> > fisica...) che (per qualche motivo) si sposta da �x1 a x2 risutla
> > essere
> > L = - �(U(x_2) -U(x_1))
>
> Ciao Valter, �mi inserisco in questa discussione perche' credo che la
> questione sia un po' piu' �complessa del "non fa parte della
> definizione", �almeno dal punto di vista didattico.
>
> Questo per diverse ragioni.
> E' �un fatto, �che ci piaccia o no, che nella stragrande maggioranza
> delle introduzioni all' �energia (dalle elementari alle superiori,
> passando per le medie, in fisica ma anche in chimica e biologia, per la
> divulgazione e �gli opuscoletti informativi) l' energia venga definita a
> partire dal lavoro e dalle possibilita' di trasferimento di lavoro.

Ciao, credo che ci siamo fraintesi e questo mi permette di essere pi�
chiaro.

Non dico che non bisogna fare notare che l'energia potenziale � pari
al lavoro cambiato di segno ecce ecc.. anzi, se uno definisce prima la
nozione di lavoro (con l'integrale o in modo pi� elementare non
importa), poi � corretto ed appropriato definire l'energia potenziale
come il lavoro compiuto dal sistema di forze cambiato di segno...(Tra
l'altro questa � la procedura, includendo il calore che si segue in
termodinamica per definire l'energia termodinamca interna).
Quello che contesto � dire che: l'energia (potenziale) � la *capacit�*
di compiere lavoro. Dando una definizione "a parole" invece che con
una formula.
E' quel "la capacit�" che non significa niente se uno non conosce la
formula. A distanza di anni poi la formula si dimentica e rimane la
"capacit�" che non significa pi� niente.


> L' aspetto delicato dell' introduzione dell' �energia attraverso il
> lavoro e' �la facile confusione o �ambiguita' �(spesso presente anche
> nei manuali liceali) su "chi" fa lavoro "su cosa". �Pero' �non mi sembra
> una complicazione maggiore di quella necessaria, per esempio, �a
> chiarire a �chi vanno assegnate le coppie azione-reazione.

Sono d'accordo. Tra l'altro questa ambiguit� diventa un ostacolo serio
in termodinamica quando si sbaglia ad enunciare il primo principio
dicendo che la la variazione di energia interna uguaglia
Q-L
dove L � il lavoro compiuto dal sistema e Q � il calore ricevuto dal
sistema.
( La forma corretta � invece DU = L+Q dove L � il lavoro compiuto sul
sistema.)
Questo punto di vista che porta a Q-L si basa sull'opinione *errata*
che il lavoro compiuto da un sistema sull'esterno sia *sempre* pari a
quello compiuto dall'esterno sul sistema cambiato di segno. Questo �
semplicemente falso in situazioni elementari di importanza in
termodinamica. Predi per esempio un mattone e lancialo su un piano
scabro fermo in un riferimento inerziale. Quando il mattone si sar�
fermato, il lavoro compiuto da esso sul piano (con la forza d'attrito)
sar� stato nullo (perch� il punto di applicazione della forza, che
cambiava sempre era comunque sempre fermo), mentre quello compiuto dal
piano sul mattone (dalla forza d'attrito) sar� negativo. In questo
caso bisogna stare attenti a mettere i segni giusti perch� non tornano
pi� i bilanci...

Ciao, Valter
Received on Wed Jun 03 2009 - 10:17:34 CEST

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