Giulio Severini ha scritto:
> Come ho gi� detto, non sono un fisico e la fisica l'ho studiata solo
> al Liceo; non ho risposto a Valter perch� si addentra in discorsi per
> me troppo difficili, che non posso seguire visto che mi mancano le
> basi. Ed era questo che volevo capire ma:
Che la risposta di Valter fosse troppo "difficile" l'avevo detto
anch'io. Pero' alla fin fine, se si vuole parlare sensatamente di
energia, li' bisogna arrivare.
Ci si puo' arrivare per gradi, ma con un percorso che non e' quello
che tu sembri insistentemente richiedere. Ma su questo torno piu'
avanti.
> ....e questa sarebbe una risposta? Se uno afferma che X non �
> *soltanto* Y allora dovrebbe anche spiegare *perch�* e dire cosa
> *altro* X �. Non mi pare che Cometa lo abbia fatto ancora.
Invece si': *e'* una risposta. Che tu non te ne renda conto, dice
qualcosa su di te, e dice qualcosa su di te anche il modo come
reagisci.
Cometa luminosa ha cercato di farti capire che non devi
"ipostatizzare" l'energia, ossia attribuirle una realta' in se'.
Ecco perche' ha detto che il campo *ha* energia, non *e'* energia.
E la stessa cosa si puo' dire di qualsiasi sistema fisico: ogni
sistema *possiede* energia (con alcune precisazioni che forse
sviluppero' in un altro post) ma non esiste una *energia* di per se'.
E' per questo motivo che e' una profonda sciocchezza parlare della
"trasformazione di materia in energia", o dire che la luce e' "pura
energia": affermazioni che e' molto facile trovare su tanti libri di
cosiddetta divulgazione.
> Ripeto, la risposta che mi � stata data sul campo elettrostatico non �
> una risposta. Mi risponda lei, piuttosto: per qualche ragione due
> cariche elettriche di segno opposto si attraggono e due dello stesso
> segno si respingono? Perch�, in parole povere, nel caso 1 si
> avvicinano, nel caso 2 si respingono. E' in grado lei di spiegarlo
> veramente [1]?
La questione dei "perche'" e' tutt'altro che banale da trattare.
La maggior parte dei fisici ti direbbero che la fisica (la scienza in
generale) non risponde a questi "perche'".
Io la penso in modo un po' diverso: esistono dei "perche'" sensati per
la scienza: quelli che provocano ricerche da cui si ricavano
connessioni prima non viste.
Per es. se Einstein non si fosse chiesto "perche' tutti i gravi cadono
con la stessa accelerazione?" non avrebbe creato la RG.
Ma era Einstein :-)
Ma quando tu insisti con la richiesta di "spiegare veramente", io
obietto che commetti un errore filosofico ma anche di arroganza
intellettuale: usi questo avverbio che non potrai definire, e al tempo
stesso (implicitamemnte, e anche se lo neghi) intendi che solo tu puoi
giudicare quando una spiegazione e' "vera" (ecco l'arroganza).
Io invece dico che se vuoi capire che cos'e' l'energia, devi solo
studiare come i fisici *usano* questo concetto.
Se vuoi sapere "perche'" due cariche si attraggono o si respingono,
devi imparare un sacco di fisica, e scoprirai che ci sono vari tipi di
risposte, a seconda del livello a cui analizzi la questione.
> E qui si sbaglia ancora. Mi dispiace, Professore, la credevo migliore
> mentre mi rendo conto che spara giudizi a casaccio senza indovinarne
> uno, per altro.
Gia', pero' se quei due libri li hai letti o no non lo dici, e penso di
sapere perche': non li hai letti, e ti secca doverlo riconoscere.
> Leggo di tutto: dalla cartaccia ai libri tecnici, dei quali
> purtroppo capisco poco e niente. Ma proprio lei che non fa altro che
> criticare i divulgatori contemporanei mi citi un *suo* libro che valga
> la pena leggere, *qualcosa* che lei abbia pubblicato.
Non vedo che importanza abbia.
Ti potrei rispondere che non ho mai scritto libri di divulgazione
proprio perche' non credo possibile l'impresa.
Ma in realta' le cose non sono cosi' semplici, e non ha senso parlarne
in questo contesto polemico.
> Qui sul ng pi� di una volta le hanno chiesto gli appunti delle sue
> lezioni. Perch� non li pubblica, perch� non li condivide? Non scherzo,
> sarebbero una risorsa utile per tantissime persone.
Se hai letto le richieste, dovresti aver letto anche le mie risposte:
quindi perche' insisti?
Comunque, un minimo di buona volonta' ti porterebbe a conoscenza di
*moltissime* cose mie che sono disponibili di tutti da anni.
Certo, per la maggior parte non ti saranno comprensibili, ma questo
non e' un mio problema...
Ma ci sono anche cose che non dovrebbero esserti troppo ostiche, se
solo tu avessi la voglia di *studiare* invece di liitarti alle
chiacchiere.
> ...
> E che vuol dire che � un'onda? E' possibile spiegarlo senza ricorrere
> alla matematica?
Giusto per fare un esempio, tu pensi che si possa definire chiaramente
un'onda senza matematica?
Intendo un'onda del genere piu' comune: onde sonore, onde di gravita'
(non confonderle con le onde gravitazionali...).
> Non potendo considerare le particelle come sfere mi viene difficile
> immaginare che si respingono. In che modo, infatti, entrano in
> contatto tra di loro? Superficie contro superficie? Ma ce l'hanno una
> superficie? E cos'� quella forza che le allontana se hanno segno
> uguale e le avvicina quando hanno segno opposto? L'avvicinamento e
> l'allontanamento � comunque *movimento* e perci� *lavoro*. Ma su cosa
> viene esercitato questo lavoro e da chi?
Appunto...
Proprio il fatto che dal tentativo di "intuire" col senso comune
questi oggetti nascano tante difficolta', dovresti capire che e' una
strada sbagliata.
L'unico modo (che ti piaccia o no) per capirci qualcosa e' di farne un
preciso modello matematico.
Coi modelli matematici si *capiscono* le cose, anche se dietro c'e'
sempre la fisica, la connessione con gli esperimenti, con le misure,
coi fenomeni.
Ma imparare la fisica significa proprio imparare a giocare questo
gioco.
Se a te le regole di questo gioco non piacciono, spiacente: vuol dire
che dovrai rinunciare alla fisica.
E nota che questo non te lo dico soltanto io: *tutti* quelli che ti
stanno rispondendo ti stanno dicendo la stessa cosa, in una forma o
nell'altra.
> Sempre fin dal liceo ci insegnano quanto spiegato qui
> http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_elettrico alla voce 'Campo
> elettrostatico nel vuoto'. Ma qualcuno ha mai indagato il *perch�* una
> carica Q esercita una certa *forza* su una carica di prova q0? Le
> linee di forza che escono da Q cosa sono? Perch� ci sono? In che modo
> influenzano q0 e perch�? Io questo proprio non riesco a capirlo. Non
> mi basta sapere che ci� avviene, vorrei sapere come e perch�.
Aridaje...
Intanto ti consiglierei di non prendere wikipedia per una bibbia, spec.
la versione italiana.
In molti punti lascia parecchio a desiderare, e non di rado contiene
veri e propri strafalcioni. Al massimo prendila come una primissima
fonte d'informazione, ma se vuoi andare a fondo nei concetti, cerca da
altre parti.
Ecco di nuovo la tua arroganza/presunzione.
Ma come si fa a scrivere
> qualcuno ha mai indagato il *perch�* una carica Q esercita una
> certa *forza* su una carica di prova q0?
Credi davvero di essere il primo che si pone problemi del genere?
Hai idea del livello intellettuale degli uomini che si sono occupati
(da secoli) di queste cose?
Pensi di avere qualcosa da insegnargli, o anche solo di poter porre
dei problemi originali?
Non dovresti invece, con estrema umilta', dire a te stesso:
"Se non capisco queste cose, debbo mettermi sotto a studiare, a
leggere che cosa dicono quelli che ne sanno molto molto piu' di me...
Poi, forse [mooolto forse] quando mi saro' portato a un adeguato
livello di conoscenza, potro' cominciare a tentare di risolvere
problemi che altri non hanno ancora risolto. quanto meno, avro'
trovato le risposte a molte cose che ora mi sembrano oscure."
P.S. Non mi pare molto coerente che tu ti riferisca a me chiamandomi
per nome, e poi ti rivolga a me dandomi del "lei".
Delle due l'una: o mi dai il "lei" e mi chiami "prof. Fabri" o mi
chiami "Elio" e mi dai il "tu".
Io preferisco la seconda :)
--
Elio Fabri
Received on Wed Jun 03 2009 - 21:10:09 CEST