Valter Moretti ha scritto:
> Inoltre, ripeto, ammettendo che l'elettrone abbia una traiettoria e
> segua le leggi classiche, non potrei spiegare effetti quantistici come
> l'esperimento delle due fenditure.
Potresti per� spiegarlo assumendo un comportamento ondulatorio
dell'elettrone, ossia, si comporta come una particella che per sua
natura oscilla ad una data lunghezza d'onda i base alla sua velocit�,
secondo De Broglie, pu� scatterare e tutto il resto; allora un raggio
composto da un ammasso di elettroni pu� interferire o meno, perch� una
quantit� di elettroni va a finire in un punto, un'altra quantit� in un
altro punto...tutto in base alla lunghezza d'onda data dalla velocit�,
secondo de broglie.
Quando dici che non ha senso simulare ti sbagli, perch� provando a
creare virtualmente oggetti puntiformi con moto ondulatorio e crei un
ammasso di particelle o tenti di creare un atomo, con una simulazione
puoi confrontare i dati macroscopici con la realt� e vedere se la cosa
funziona. Ti accorgeresti allora (e solo allora) che forse � il caso di
approfondire per vedere se qualcosa di nuovo � stato trovato.
A volte alla base di processi strani e complessi ci sono cose semplici,
fosse anche un semplice set di eq.:
f = ma
f = k q1*q2/r^2
che opportunamente combinati e in 3 dimensioni, possono produrre cose
molto complesse, eppure le particelle non devono risolvere le equazioni,
nei pressi di altre particelle con stesso segno si respingono in virt�
dei loro campi, se accelerati aumentano la loro oscillazione etc...noi
troviamo difficolt� a dedurne la semplicit�, osservando la complessit�
macroscopica.
Una volta mi � capitato di creare un software in visual basic (molto
semplice, 10 righe di codice) che disegnava l'evoluzione di un automa
cellulare. Delle strutture stupide creavano disegni artistici e si
auto-organizzavano in maniera perfetta e ripetitiva, pur essendo
(ribadisco) stupide. Avevano un ordine naturale e addirittura se col
mouse inserivo un' "impurit�" nel disegno (un puntino che non c'entrava
con la loro organizzazione) lo buttavano pian piano fuori e ripulivano
il disegno. Non erano frattali ma automi. Guardandolo dall'esterno uno
poteva pensare: cavolo, � intelligente il programma, chiss� quant'�
complesso. Invece... se lo trovo prometto che ve lo pubblico su un
server, vi assicuro che � spettacolare.
Cos� come gli automi, anche gli atomi puoi trattarli come tale, sono
entit� semplici (secondo me)...ma io voglio andare oltre, trovare leggi
semplici a partire dal comportamento della particella.
Quando dico che l'elettrone "sa dov'�" non dico che sia intelligente, ma
per la sua natura deve poter reagire/interagire con le leggi del sistema
fisico in ogni istante in ogni momento, e per farlo deve essere
localizzato, per noi pu� non aver senso localizzarlo, lui che esiste, si
muove, impatta contro uno schermo di fosfori per farti vedere la vecchia
tv a tubo catodico, � attratto dal nucleo, permette la conduzione, salta
in banda di conduzione in un semiconduttore etc...lui ha una posizione
ed una velocit� perch� interagisce in un punti e in istanti
precisi...siamo noi a non sapere come fa, ma lui deve "saperli" (diciamo
cos�) per fare la sua funzione.
Infine, l'esempio che ho fatto nell'altro newsgroup: se guardiamo da
molto lontano una galassia vediamo un bollino con un'orbita. Non
possiamo localizzare un essere umano su una stella di quella galassia,
possiamo dire che non c'�? Non ha senso saperlo? Possiamo dire che �
ovunque? Non ne abbiamo i mezzi, non puoi avere un fascio di fotoni cos�
coerente proveniente da quell'essere umano in modo da poter vedere che
c'� e ti saluta...ma da qui a dire che non esiste o che � indefinibile
ce ne passa, tutto sta nei nostri limiti.
Ciao, Artemis
Received on Fri May 29 2009 - 18:50:25 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Sun Nov 24 2024 - 05:10:09 CET