Re: Storia della bomba "atomica" <gvdnrt$rm9$1@news.newsland.it> <XQlTl.28456$Ux.26638@tornado.fastwebnet.it> <gvll01$sad$1@news.newsland.it> <78876kF1lblarU1@mid.individual.net>

From: Piercarlo <paraponzi_at_ponzi.pa>
Date: 29 May 2009 22:24:36 GMT

Il Thu, 28 May 2009 21:29:00 +0200, Elio Fabri ha scritto:


>> Ma nulla fu fatto, se non diverso tempo dopo a frittata ormai
>> completamente fatta.
> Vedo che tu, come alcuni altri, fate parte di quella categoria che
> _sanno_ come ci si doveva comportare. Oserei dire che v'invidio, se non
> fosse che invece perone cosi' sicure dei propri giudizi su questioni del
> genere mi fanno un po' paura...

Le tue paure sarebbero giustificate se qui si parlasse di persone
"normali" (intendendo con ciò dire: normalmente consapevoli delle cose
che fanno avendo come metro per valutarle la cultura "dell'uomo comune").
Ma qui non abbiamo affatto a che fare con persone "normali" ma con
persone aventi capacità di riflessione e mezzi (anche culturali) di
approfondimento la loro consapevolezza della realtà assolutamente fuori
dal comune. Persone di cui non si può assolutamente dire che non
sapessero o non capissero come stavano le cose, anche nei loro aspetti
meno immediati (quindi anche politici e sociali oltre che scientifici).

Qualsiasi tentativo di accampare un "non sapevo", "non c'ero", "se c'ero
dormivo o mi son girato dall'altra parte" da parte di queste persone lo
posso considerare soltanto, per dire il meno, pretestuoso e mirato a non
assumersi la loro parte di responsabilità in merito. E questo vale
soprattutto per coloro che usano il paravento del "tanto ci si sarebbe
arrivati comunque" o del "tanto se non lo faccio io lo fa qualcun altro".
Anche perchè se in un dato momento storico tu ci sei mentre il "qualcun
altro" è ancora in formazione o di là da venire, il decidere di fare o
non fare delle cose è una scelta che in quel momento FA differenza. E
ritengo che alla fine dei conti ciò che è stato più inviso in Heisenberg
è stato l'aver dimostrato concretamente con le sue azioni che quello era
proprio uno di quei momenti in cui le scelte personali catalizzano lo
svolgimento degli eventi storici.

Non ne capitano spesso ma quando capitano e si è in condizione di
influenzare il corso della storia (e si sa perfettamente di essere in
grado di farlo) far finta di non aver sentito o di non aver capito perchè
altrimenti si perde l'occasione di giocare "con una fisica così bella", è
ad essere gentili, irresponsabile e opportunistico.
A prescindere dai loro meriti scientifici (che sono l'ultimo a poter o
voler contestare), a Heisenberg, come uomo, gli avrei stretto la mano
mentre a Fermi non solo avrei rifiutato di stringergliela ma, potendo,
gli avrei pure tirato un paio di calci nel sedere. E lo stesso vale per
tanti altri bei personaggi che, in buona sostanza, hanno anteposto ANCHE
A QUESTA SCALO i loro interessi personali (penso anche i loro interessi
DI BOTTEGA personali) a quelli dell'umanità in mezzo alla quale vivevano.
Riconoscere i meriti di una persona, quale che sia la loro natura è una
cosa, acconsentire che questi stessi meriti siano usati come alibi o
capri assolutori o autoassolutori per i loro limiti o peggio le loro
mancanze è un'altra.

Imho naturalmente ma non credo di essere l'unico a pensarla così. Proprio
perchè gli scienziati sono prima di tutto esseri umani, va sempre
ricordato loro con discrezione, ma anche con fermezza quando hanno la
tentazione di fare gli gnorri, che essere scienziati, proprio per le
conoscenze che si posseggono o acquisiscono, non è un'attenuante o peggio
un'esenzione dalle responsabilità nei confronti della specie a cui si
appartiene ma semmai un'aggravante (ed è pure inevitabile che sia così)

Piercarlo
Received on Sat May 30 2009 - 00:24:36 CEST

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