Re: Opinione discutibile sulla differenza tra H e anti-H

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Fri, 29 May 2009 12:45:53 +0000

Luca85 ha scritto:

> Buon venerd� a tutti,

...
> L'autore sostiene che studiare l'anti-idrogeno non sia uguale a
> studiare un qualsiasi altro anti-atomo perch� nell'anti-idrogeno c'�
> solo un protone ed un elettrone quindi non c'� "l'interazione forte"
> che c'� negli atomi pi� grandi.

Mah!???
Mi pare che lo scopo dell'articolo sia quello di autodeclamare la scoperta
dell'antideuterio che avvenne appunto al Cern nel 1965 in un esperimento
diretto da Zichichi (credo di ricordare che il nostro si aspettasse nine
meno che il Nobel per la scoperta).

> Ora.... Mi sfugge qualcosa che l'autore voleva dire di diverso oppure
> questa opnione e' una boiata?

La tesi di fondo � che visto che nel nucleo di idrogeno c'� un solo
nucleone non vi poteva essere certezza dell'esistenza di "antimateria" con
nuclei composti fintanto che non fosse stata scoperta (antideuterio), dal
momento che nei nuclei di idrogeno e antiidrogeno manca la forza nucleare
tra nucleoni.

Tale tesi � a mio parere discutibile per almeno due ragioni:

1) Intanto � tautologico che le certezze sperimentali si ottengono
unicamente sulla base di esperimenti (riusciti); e quindi se � vero che la
certezza dell'esistenza dell'antideuterio si � avuta solo con la sua
sintesi al Cern, analogamente potremmo dire per tutti gli elementi
dell'antiotavola degli antielementi e per tutti gli anticomposti
concepibili dall'antichimica; da questo discende pure che prendendo alla
lettera il discorso di Zichichi la sua scoperta non ha dimostrrato affatto
(troppo comodo direi) che: "If the antideuteron exists, all other
antielements beyond heavy antihydrogen must exist".

2) Se Z. invece si vuole avvalere di tutte le conoscenze teoriche di
carattere generale sulle antiparticelle dell'epoca per accreditare il
salto ontologico che va dall'esistenza dell'antideuterio a quella di
"tutta" l'antimateria concepibile allora direi che un analogo salto poteva
autorizzare a pensare che gi� la scoperta dell'antiidrogeno (dopo essere
passati per l'antielettrone, l'antiprotone e l'antineutrone) accreditasse
l'esistenza dell'antimateria.

> Insomma...Se l'anti-protone sta insieme vuol dire che l'attrazione
> forte esiste lo stesso, e se l'antiprotone ha la stessa massa
> significa che questa forza e' esattamente identica anche per gli anti-
> protoni. O erro?

Nel 1965 non credo che gi� fosse stato formulato il modello a quark da
Gell-Mann, anche se probabilmente era in gestazione, la forza forte era
essenzialmente la forza che teneva insieme il nucleo (forze tra nucleoni
con interazioni di sambio di Heisenber, Maiorana, etc.).

> Insomma...Che cosa dovrei vedere grazie al residuo di interazione
> forte tra due nucleoni che non dovrei vedere gi� solo
> nell'antiprotone?

A livello sperimentale una scoperta � tale solo quando si osserva
direttamente, ci� che, per motivi teorici, � gi� magari ritenuto scontato,
ma non si � mai osservato prima; da questo punto di vista anche la
scoperta dell'antideuterio ha la sua importanza ma (ripeto) questa
considerazione � ovvia, perch� vale allo stesso modo per ogni scoperta
analoga, ovvero:

- avremo scoperto l'antibismuto solo quando avremo sintetizzato
l'antibismuto;

- avremo scoperto l'antioro solo quando avremo sintetizzato l'antioro;

- avremo scoperto l'antititanio solo quando avremo sintetizzato
l'antititanio;

- etc.

Sicuramente, sulla base delle conoscenze teoriche e sperimentali di cui
disponiamo oggi, si potrebbe scommettere una discreta cifra sul fatto che
la sintesi di tali antielementi sia possibile e possa rispondere
abbastanza da vicino (ma sull'entit� di questa vicinanza potrebbero anche
verificarsi chiss�, delle sorprese) alle attese.

Saluti,
Aleph


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Received on Fri May 29 2009 - 14:45:53 CEST

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