Re: La teoria di Michele Falzone (seconda parte)

From: Michele Falzone <falzonemichele_at_libero.it>
Date: Wed, 27 May 2009 19:32:46 +0000

Valter Moretti ha scritto:

> Cazzarola! Riprovo per la QUARTA volta a ripostare tutto

> Caro Michele Falzone, proprio per scrupolo, sono andato a leggere il
> tuo articolo http://www.nuovaricerca.org/costante1.htm
> ci ho passato sopra 3 ore buone capendo piuttosto poco, pero' qualcosa
> ho capito.

Prima ti devo ringraziare, e devo riconoscere che quando scrivo, non sono
sempre chiaro, anche se devi comprendere che � difficilissimo in poche
righe dovere ribaltare molti concetti ormai assodati.

Scusa se non ti rispondo in maniera esauriente, ma sto arrivando in questo
momento da Palermo, come ti avevo accennato, e sono stanchissimo.

Ti mando solo una riflessione che ho fatto sul pulman, visto che ho
passato il tempo a leggere qualche cosa a livello di storia della fisica a
proposito della costante di struttura fine.

"In particolare, Sommerfeld, valutando il rapporto tra la velocit�
dell'elettrone sulla prima orbita dell'atomo di Bohr (v1) e la velocit�
della luce nel vuoto introdusse la COSTANTE DI STRUTTURA FINE definita
come ecc. ecc."

Ora io dico semplicemente che quella benedetta velocit� (v1)dell'elettrone
nella prima orbita forse non nasce quando � accoppiato con il protone, ma
dovrebbe nascere come propriet� del mezzo, e come vedi da questo punto in
poi non dico assolutamente nulla di nuovo rispetto alla fisica, e questo
non lo vedo come un difetto.

Su questo concetto di propriet� del mezzo mi muovo, e mi rendo conto che
non � facile capirmi, visti alcuni concetti radicati.
Ostacolo trovato anche oggi a Palermo, ma di questo parleremo poi

Ora vedo solo di esprimere alcuni concetti in estrema sintesi,
ripromettendomi di mandare alcuni chiarimenti con qualche schizzo

- L'etere si comporta come un gas reale, e come tale ammettere degli
sforzi a taglio, anche se le possibili onde di taglio sono notevolmente
smorzate, un elevato coefficiente di smorzamento.

- Nel mio disco remoto http://mio.discoremoto.alice.it/falzonemichele
faccio vedere come pu� vibrare lo spazio, solo per semplicit� lo tratto a
due dimensioni. I possibili modi di oscillazioni propri dello spazio
devono per forza tenere conto dei due tipi di propagazioni a pressione e a
taglio per evitare interferenze distruttive dei due tipi di onde.

- Essendo l'etere un gas reale le oscillazioni tenderebbero a smorzarsi
velocemente, come in un qualunque oscillatore dissipativo.

- L'ipotesi di fondo � che per ogni ciclo tutto il sistema perda una certa
quantit� di moto, essendo in una perturbazione sferica � logico parlare di
momento della quantit� di moto e se realmente hai guardato viene fuori che
� pari alla costante di Planck.

- Momento della quantit� di moto che in estrema sintesi viene
rappresentato come una massa pari a quella dell'elettrone che colpisce la
cresta dell'onda, ma capirai che quella � solo una approssimazione di una
realt� pi� complessa e puramente statistica, tu la chiameresti quantistica.
Per farti un esempio, la brezza eccita le onde del mare, ma quali e quanti
atomi di aria realmente colpiscono l'onda? Sono solo quelli necessari a
creare un equilibrio, ora vedilo nello spazio tridimensionale.
Un altro esempio � il classico oscillatore a sfasamento in elettronica;
con tre gruppi RC si ottiene uno sfasamento di 180 gradi ed una
attenuazione di 1/29, normalmente si retroaziona e si progetta un
amplificatore invertente molto pi� grande 29 ed il sistema si adegua.

- La carica elementare pertanto � tutta la perturbazione "con la sua
eccitazione" che di volta in volta, ciclo per ciclo, si presenta in
maniera diversa e statistica e tu chiameresti qauntistica.
Ma questo lo ha perfettamente capito la MQ quando dice che la particella e
determinata solo se la misuro.

Per chiudere: Ancora una volta ribadisco che potrebbe avere ragione Enrico
Smargiassi quando dice che � una casualit� l'aver trovato il valore esatto
della carica elettrica, e in parte mi ero rassegnato a crederlo anche io.
Ma gli ultimi giorni riguardando quel modello, e anche se riconosco che �
poco chiaro, mi accorgo di avere trovato il legame che cercavo da anni;
ovvero una volta che le cariche positive e quelle negative interagiscono
con forze coulombiane, e mi riprometto di farti vedere "Esattamente" come
nasce questa forza con il mio modello, dove la epslon0 � la densit� di
etere.
Dicevo che le cariche elettriche aggregate, nella forma pi� elementare
atomo di idrogeno ed atomo di idrogeno, riesco a ricavarmi, sempre da quel
modello, una interazione ritrovando una legge esattamente uguale a quella
di Newton, ma con la solo differenza che come costante trovo l'esatto
valore della costante gravitazionale con un errore dell'1,35%.

Riconosco che sono poco chiaro e mi riprometto di scrivere qualche
chiarimento, ma non credo che per questo sia legittimo annegare il bambino
in quanto sporco.

Ciao


-- 
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Received on Wed May 27 2009 - 21:32:46 CEST

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