On May 27, 9:32�pm, falzonemich..._at_libero.it (Michele Falzone) wrote:
> Valter Moretti ha scritto:
>
> > Cazzarola! Riprovo per la QUARTA volta a ripostare tutto
> > Caro Michele Falzone, proprio per scrupolo, sono andato a leggere il
> > tuo articolohttp://www.nuovaricerca.org/costante1.htm
> > ci ho passato sopra 3 ore buone capendo piuttosto poco, pero' qualcosa
> > ho capito.
>
> Prima ti devo ringraziare, e devo riconoscere che quando scrivo, non sono
> sempre chiaro, anche se devi comprendere che � difficilissimo in poche
> righe dovere ribaltare molti concetti ormai assodati.
>
> Scusa se non ti rispondo in maniera esauriente, ma sto arrivando in questo
> momento da Palermo, come ti avevo accennato, e sono stanchissimo.
>
> Ti mando solo una riflessione che ho fatto sul pulman, visto che ho
> passato il tempo a leggere qualche cosa a livello di storia della fisica a
> proposito della costante di struttura fine.
>
> "In particolare, Sommerfeld, valutando il rapporto tra la velocit�
> dell'elettrone sulla prima orbita dell'atomo di Bohr (v1) e la velocit�
> della luce nel vuoto introdusse la COSTANTE DI STRUTTURA FINE definita
> come ecc. ecc."
>
> Ora io dico semplicemente che quella benedetta velocit� (v1)dell'elettrone
> nella prima orbita forse non nasce quando � accoppiato con il protone, ma
> dovrebbe nascere come propriet� del mezzo, e come vedi da questo punto in
> poi non dico assolutamente nulla di nuovo rispetto alla fisica, e questo
> non lo vedo come un difetto.
>
> Su questo concetto di propriet� del mezzo mi muovo, e mi rendo conto che
> non � facile capirmi, visti alcuni concetti radicati.
> Ostacolo trovato anche oggi a Palermo, ma di questo parleremo poi
>
> Ora vedo solo di esprimere alcuni concetti in estrema sintesi,
> ripromettendomi di mandare alcuni chiarimenti con qualche schizzo
>
> - L'etere si comporta come un gas reale, e come tale ammettere degli
> sforzi a taglio, anche se le possibili onde di taglio sono notevolmente
> smorzate, un elevato coefficiente di smorzamento.
>
> - Nel mio disco remotohttp://mio.discoremoto.alice.it/falzonemichele
> faccio vedere come pu� vibrare lo spazio, solo per semplicit� lo tratto a
> due dimensioni. I possibili modi di oscillazioni propri dello spazio
> devono per forza tenere conto dei due tipi di propagazioni a pressione e a
> taglio per evitare interferenze distruttive dei due tipi di onde.
>
> - Essendo l'etere un gas reale le oscillazioni tenderebbero a smorzarsi
> velocemente, come in un qualunque oscillatore dissipativo.
>
> - L'ipotesi di fondo � che per ogni ciclo tutto il sistema perda una certa
> quantit� di moto, essendo in una perturbazione sferica � logico parlare di
> momento della quantit� di moto e se realmente hai guardato viene fuori che
> � pari alla costante di Planck.
>
> - Momento della quantit� di moto che in estrema sintesi viene
> rappresentato come una massa pari a quella dell'elettrone che colpisce la
> cresta dell'onda, ma capirai che quella � solo una approssimazione di una
> realt� pi� complessa e puramente statistica, tu la chiameresti quantistica.
> Per farti un esempio, la brezza eccita le onde del mare, ma quali e quanti
> atomi di aria realmente colpiscono l'onda? Sono solo quelli necessari a
> creare un equilibrio, ora vedilo nello spazio tridimensionale.
> Un altro esempio � il classico oscillatore a sfasamento in elettronica;
> con tre gruppi RC si ottiene uno sfasamento di 180 gradi ed una
> attenuazione di 1/29, normalmente si retroaziona e si progetta un
> amplificatore invertente molto pi� grande 29 ed il sistema si adegua.
>
> - La carica elementare pertanto � tutta la perturbazione "con la sua
> eccitazione" che di volta in volta, ciclo per ciclo, si presenta in
> maniera diversa e statistica e tu chiameresti qauntistica.
> Ma questo lo ha perfettamente capito la MQ quando dice che la particella e
> determinata solo se la misuro.
>
> Per chiudere: Ancora una volta ribadisco che potrebbe avere ragione Enrico
> Smargiassi quando dice che � una casualit� l'aver trovato il valore esatto
> della carica elettrica, e in parte mi ero rassegnato a crederlo anche io.
> Ma gli ultimi giorni riguardando quel modello, e anche se riconosco che �
> poco chiaro, mi accorgo di avere trovato il legame che cercavo da anni;
> ovvero una volta che le cariche positive e quelle negative interagiscono
> con forze coulombiane, e mi riprometto di farti vedere "Esattamente" come
> nasce questa forza con il mio modello, dove la epslon0 � la densit� di
> etere.
> Dicevo che le cariche elettriche aggregate, nella forma pi� elementare
> atomo di idrogeno ed atomo di idrogeno, riesco a ricavarmi, sempre da quel
> modello, una interazione ritrovando una legge esattamente uguale a quella
> di Newton, ma con la solo differenza che come costante trovo l'esatto
> valore della costante gravitazionale con un errore dell'1,35%.
>
> Riconosco che sono poco chiaro e mi riprometto di scrivere qualche
> chiarimento, ma non credo che per questo sia legittimo annegare il bambino
> in quanto sporco.
>
> Ciao
>
> --
>
> questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuitohttp://www.newsland.it/newssegnala gli abusi ad ab..._at_newsland.it
Ciao, mi pare che tu non abbia colto il punto principale delle mie
critiche.
Non � che � poco chiaro, � che, per il momento, non c'� scritto da
nessuna parte che quello che hai scritto � una giustificazione delle
idee di base della MQ. Perch� per farlo la tua teoria deve prevedere
gli stessi fenomeni quantitativi. Te l'ho gi� scritto, devi tirare
fuori i dati dello scattering elettrone elettrone e cose simili oppure
i livelli dell'atomo di idrogeno ecc ecc...
Non basta usare gli stessi nomi.
Inoltre non � che non � facile capirti a causa di concetti radicati
ecc... se tu vuoi fare un modello in cui l'etere � un mezzo continuo
allora lo devi fare per bene (io ho insegnato meccanica dei continui
per diversi anni per cui conosco abbastanza bene queste cose). Devi
dare le relazioni costitutive che legano il tensore degli sforzi al
tensore di deformazione. Mostrare che tali relazioni costitutive
accompagnate dalle equazioni della dinamica (cosa assumi sempre F=ma
scritta per i continui?) produce un equazione per il tensore di
deformazione che ammette soluzioni ondose (una modifica dell'equazione
di D'Alembert dato che vuoi velocit� diverse per polarizzazione
differenti). Infine c'� il problema serissimo che ho scritto
all'inizio relativo al sistema di riferimento dell'etere e a come
determinarlo, l'esistenza di un riferimento privilegiato per la
*meccanica* non � in contrasto con la fisica di Einstein, ma
addirittura con quella di Galileo, cio� con idee considerate valide e
verificate (sperimentalmente) giorno per giorno da pi� di 400. Devi
infatti tenere conto che la meccanica classica � il caso limite della
meccanica quantistica e se la prima ammette un sistema di riferimento
privilegiato allora lo ammette anche la seconda, a meno di salti
mortali nella procedura limite con cui si ottiene la meccanica
classica da quella quantistica...Questo � quindi un altro punto che
devi affrontare.
Se riesci a fare tutto ci� allora si pu� discutere del resto. Per ora
non puoi dire di avere spiegato nulla, perch� non c'� un modello
descritto in modo coerente.
Quindi prima di mettersi a parlare su cose "quantistiche", anche alla
tua maniera, cio� configurazioni ondose fatte come dici tu, devi
chiarire bene cosa sia il tuo mezzo continuo dell'etere, nel senso che
ho detto sopra.
Ciao, Valter
Received on Thu May 28 2009 - 08:27:10 CEST