A.D. ha scritto:
> ...
> percepire la banda audio � stato utile alla sopravvivenza dell'uomo,
> sentire gli infrasuoni o gli ultrasuoni evidentemente lo era meno (in
> effetti la maggior parte di suoni ricadono in quella banda).
Non sono mica d'accordo...
Certo tutto sta nel definire che cosa e' un "suono"... Ma se me lo
definisci come "cio' che si sente con le orecchie" mi sa che siamo in
un circolo vizioso.
Se invece "suono" e' qualsiasi vibrazione meccanica, trasmessa nel
mezzo ambiente, allora chi l'ha detto che siano prevalentemente nella
banda audio?
Sicuramente ci deve essere un vantaggio evolutivo nel selezionare una
data banda, ma non e' detto che sia solo quello: potrebbero esserci
delle maggiori o minori facilita' a realizzare gli adatti organi e
recettori.
Valentina ha scritto:
> Questo avviene perch� l'INTENSITA' e la FREQUENZA di tali onde sonore
> non sono sufficienti a portare in vibrazione il timpano di un orecchio
> umano per esempio. E se non c'� vibrazione alcuna da parte del
> timpano, come conseguenza logica non vi sar� alcuna trasmissione
> meccanina attraverso l'orecchio medio tramite il martello, l'incudine
> e la staffa e dunque nessuna trasduzione del segnale a livello delle
> cellule ciliate dell'organo del Corti.
Non e' vero: c'e' anche la trasmissione ossea.
Guarda caso, mi sono sottoposto di recente a un esame audiometrico
(meglio che non vi dica i tristi risultati) e a un certo punto il
medico ha poggiato una capsula (suppongo piezoelettrica) sull'osso che
sta dietro l'orecchio (come si chiama?).
Ritengo proprio per verificare la conduzione ossea diretta,
scavalcando timpano e orecchio medio.
> L'orecchio � un sistema di percezione estremamente perfetto, togli o
> modifica una sola componente e tutto crolla.
Non esagerare!
La cosa mirabile degli organi di senso e' viceversa il fatto che
riescano a dare risultati cosi' utili pur essendo sistemi che nessun
ingegnere oserebbe proporre come proprio progetto, a causa dei
numerosi difetti intrinseci.
E' il SNC che riesce a utilizzare il tutto, difetti inclusi, in modo
da soddisfare alle necessita' del vivente.
Del resto se non fosse cosi', non si spiegherebbe come questi organi
possano essere il risultato di un processo evolutivo: dovresti
assumere che siano "nati perfetti", che equivale a dire che sono "stati
creati".
Invece e' proprio l'utilita' anche di un organo rozzo e imperfetto che
gli conferisce un vantaggio selettivo e ne spiega la successiva
evoluzione.
BTW: in questi giorni mi sto studiando cio' che si e' capito di
recente sull'evoluzione della sensibilita' visiva tricromatica nei
primati.
Argomento, come vedi, connesso in senso generale con quello di questo
thread.
Forse ne riparleremo.
--
Elio Fabri
Received on Thu Apr 16 2009 - 21:03:29 CEST