Aleph ha scritto:
.....
> Nel libro riporta anche un estratto tratto dal libro di un oscuro autore
> degli anni '20 dello scorso secolo, il quale affermava di aver
> visualizzato ipersuperfici anche in spazi a 5 o 6 dimensioni.
>
> Inutile dire che al sottoscritto tutta la questione sembra una grossa
> bufala e non solo perch� la cosa non mi riesce neppure alla lontana, ma
> anche perch� mi pare una contraddizione in termini persino l'affermare di
> "vedere" in 4 dimensioni, visto che il senso della vista funziona ed �
> plasmato in uno spazio tridimensionale.
*BI*dimensionale, direi... la profondita' richiede gia' un'elaborazione mentale
per confronto fra immagini viste da due punti di vista diversi (da due occhi -
o anche da un solo occhio, in movimento, in istanti diversi).
Per alcuni anni ho lavorato all'ottimizzazione di reti geodetiche, dove il
problema principale e' di dedurre dalla matrice varianza covarianza delle N
misure (che definisce un iperelissoide con gli assi principali coincidenti con
gli assi ortogonali di uno spazio a N dimensioni) la matrice varianza
covarianza di M parametri indipendenti della rete (iperelissoidi in uno spazio
a M dimensioni), M<N. Anzi, il problema principale era esattamente l'inverso:
prefissata la precisione richiesta sui parametri, determinare il set di misure
piu' economicio in grado di assicurarla. La cosa era complicata dal fatto che
le reti potevano essere libere, e quindi gli iperelissoidi ridursi a ipertubi
di semiasse infinito lungo i 6 assi, ortogonali fra loro, dei gradi di liberta'
(che venivano ridotti, per semplicita', a iperelissodi di spessore nullo nel
verso degli stessi assi: errore nullo al posto di errore infinito, visto che il
posizionamento della rete nello spazio era arbitrario e poteva quindi venir
fissato con errore zero per definizione).
Ti posso garantire che non avevo difficolta' a visualizzare iperelissoidi a 150
dimensioni. E ripensandoci riscopro ancora la stessa capacita'. Ovviamente me
ne raffiguro mentalmente le loro sezioni tridimensionali, ma non ho nessuna
difficolta' a cambiare "punto di vista" passando da una sezione all'altra.
Avevo anche dimostrato un teoremino in materia perche' ero riuscito a
"visualizzarlo" prima di trovarne la dimostrazione [R(A)=R(B) => (A>=B <=>
A^+<=B^+); viceversa, (A>=B and A^+<=B^+) => R(A)=R(B)] .
Uso la stessa tecnica mentale per visualizzare lo spazio 4D di Minkowsky,
fissando in un sistema di riferimento l'asse dei tempi e, per passare ad un
altro, fissando la direzione del loro moto relativo. Mi resta libero un asse
spaziale che ruoto secondo necessita' nel piano ortogonale al moto.
Probabilmente l'oscuro autore degli anni '20 parlava di qualcosa del genere.
--
TRu-TS
Received on Thu Apr 16 2009 - 12:47:04 CEST