Re: Esiste il rispettivo della messa a fuoco per le onde sonore?

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Wed, 25 Mar 2009 13:44:17 +0100

Michelangelo wrote:

> Mi stavo chiedendo mentre ero al volante se si possa definire una
> nozione di "fuoco" anche per il senso dell'udito.
> A livello intuitivo potrei pensare che un suono disturbato sia un suono
> non a fuoco.

Bella domanda, alla quale non so rispondere :).

Posso provare a pensare a tastiera accesa! Le immagini sono segnali
bidimensionali (spaziali), mentre il suono e` un segnale unidimensionale
nel dominio del tempo. E quindi di primo acchito si potrebbe dire che
non ci sono troppe analogie.

Pero` si puo` provare a pensare in termini di trasformata di fourier, e
vedere cosa salta fuori. Una immagine sfocata e` una immagine che e`
passata per un filtro bidimensionale, e se ben ricordo di tipo passa
basso (che smussa i contorni).

L'equivalente acustico e` un filtro passa basso, che taglia le frequenze
acute. Supponi di avere un quadrato nero su fondo bianco (porta
bidimensionale). Quando viene sfocato (filtrato con un passa basso)
perdi l'informazione dei bordi, non riesci piu` a piazzarlo spazialmente.

La stessa cosa capita con il suono: se hai un impulso che passa in un
filtro passa basso, non hai piu` i fronti di salita e di discesa netti,
perdi la capacita` di collocare nel tempo l'impulso.

Bisogna ancora dire pero` che l'occhio lavora nel dominio dello spazio
(analizza punto per punto lo spazio), l'orecchio invece, pur lavorando
nel dominio del tempo, fa una analisi spettrale del segnale, e questo
potrebbe forse spiegare perche' un suono con le frequenze piu` alte
attenuate non da` troppo fastidio.
Received on Wed Mar 25 2009 - 13:44:17 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Sun Nov 24 2024 - 05:10:10 CET