Re: Esiste il rispettivo della messa a fuoco per le onde sonore?

From: ?manu* <paolNOini_at_math.SPAMunifi.it>
Date: Tue, 24 Mar 2009 13:38:43 +0100

Michelangelo ha scritto:
> A livello intuitivo potrei pensare che un suono disturbato sia un suono
> non a fuoco.

No, direi che la cosa � molto diversa. La differenza non � di per s�
nella natura delle onde (elettromagnetiche vs sonore) ma nella
fisiologia dei nostri organi di senso. L'udito misura l'intensit�
dell'onda sonora in due soli punti (le due orecchie). La vista, invece,
ha una quantit� incredibile di sensori, disposti sulla retina. La
mancata messa a fuoco ha come conseguenza che il segnale visivo si
disperda su una regione pi� vasta della retina rendendo meno nitida
l'immagine. Per l'orecchio, invece, questo problema non si pone, visto
che il singolo orecchio mescola i suoni provenienti da tutte le direzioni.

La messa a fuoco, in piccola parte, c'� comunque anche nell'orecchio, e
consiste nella raccolta e concentrazione da parte del padiglione
auricolare, di molte onde sonore.

Ci si potrebbe chiedere se sia possibile (e utile) un organo dell'udito
che possa, come l'occhio, distinguere i suoni a seconda dell'angolo di
provenienza. Questo viene fatto solo in maniera molto ridotta dal
sistema "stereoscopico" dei due orecchi, basato sulla differenza di fase
tra i due segnali auditivi. Credo che non sarebbe possibile un sistema
che utilizzi lo stesso sistema degli occhi. La motivazione dovrebbe
risiedere nel fatto che la lunghezza d'onda del suono udibile � molto
maggiore di quella della luce visibile... quindi gli effetti di
diffrazione sarebbero probabilmente troppo accentuati per garantire una
risoluzione utile delle sorgenti sonore.

E.
Received on Tue Mar 24 2009 - 13:38:43 CET

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