Re: Sincronizziamo gli orologi

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Tue, 13 Mar 2018 19:58:30 +0100

"Elio Fabri" ha scritto nel messaggio
news:fg0d63Fg8taU1_at_mid.individual.net...

> A qualcuno potrebbe interessare questo:
> http://www.sagredo.eu/articoli/sincronizziamo-m.pdf

Di sicuro interessa a me.

Mando alcuni commenti necessariamente parziali perché su alcuni punti mi sto
rendendo conto che non potrei essere preciso.

Parto dalla pagina 11 dove dici

"l'esperienza mostra che la SS e transitiva, quindi e una buona scala di
tempo per un intero RI.
Cio non significa che sia l'unica sincronizzazione logicamente ed
empiricamente possibile: e' questo il solo contenuto inconfutabile della
tesi convenzionalista. Tuttavia il vantaggio che tale scelta presenta da
tutti punti di vista, teorici e pratici, rende del tutto giustificata la sua
adozione generale. Ne' si vedono motivi per discostarsene, salvo per
discutere piu' a fondo il problema della causalita'; cosa che non faremo
qui."

Per quanto mi riguarda direi di sottoscrivere tutto quanto dici prima del
passo riportato sopra e, conseguentemente, sottoscriverei la tua
conclusione: e' questo il solo contenuto inconfutabile della tesi
convenzionalista.
Poi pero' io proseguirei diversamente. Ad esempio cosi':
tuttavia tale contenuto inconfutabile (si potrebbe anche dire banale) viene
spesso disatteso, anche da scienziati di primissimo piano, talora dallo
stesso Einstein. "Giocando" con sincronizzazioni alternative alla SS, ma
"logicamente ed empiricamente possibili", ci si imbatte facilmente in
sincronizzazioni che danno luogo ad eventi causalmente connessi per i quali
l'ordinamento temporale e' discorde rispetto al loro ordinamento causale
(cioe' l'effetto avviene "temporalmente prima" della causa, ovvero
all'effetto viene associato un istante minore dell'istante associato alla
causa). Certo il "gioco" e' banale, cambiando coordinate possiamo inventare
gli ordinamenti più bizzarri, e si potrebbe obiettare che non si vede cosa
si possa imparare da questi giochini. Quello che si impara è proprio che
questi giochini sono, in via di principio, possibili. Lo sono "logicamente
ed empiricamente". Quello che si impara e' che l'ordinamento causale *non
e'* l'ordinamento temporale. Si potrebbe anche dire che "il solo contenuto
inconfutabile della tesi convenzionalista" e' proprio la presa di coscienza
della distinzione concettuale fra i due ordinamenti essendo solo uno dei due
(l'ordinamento causale) non convenzionale ed essendo l'altro (l'ordinamento
temporale) privo di contenuto fisico *in quanto tale*. Cioe' dalla semplice
osservazione che t_a>t_b non possiamo trarre alcuna conclusione perche',
cambiando sincronizzazione, potremmo far si' che t_a<t_b. Se volessimo
sostenere che t_a>t_b e' "piu' giusto" di t_a<t_b, dovremmo prima dire cosa
avrebbe una sincronizzazione di "piu' giusto" rispetto all'altra. Ma, come
detto, e' banale che non possa esserci niente di "piu' giusto" in un cambio
di coordinate. In ultima analisi la tesi convenzionalista ci insegna che
l'ordinamento causale dovremmo cercarlo altrove non avendo motivi per
sostenere di trovarlo nell'ordinamento temporale indotto da una qualche
sincronizzazione.

Passo a un altro punto che riporti a pag. 13
"La domanda che e' naturale porsi e': se si sincronizza preventivamente Q
con P secondo la SS, quando R raggiunge Q questi due orologi saranno
sincronizzati o no? Risposta: non esiste una prova logica in positivo o in
negativo,ma la questione puo' essere sottoposta a esperimento."

Secondo me esiste una prova logica in positivo. La questione *non puo'*
essere sottoposta a esperimento. Posto che valgano postulati necessari per
la costruzione della RR, sincronizzare secondo segnale luminoso o secondo
trasporto di orologio e' *la stessa cosa*. Ne parlo qua
https://www.dropbox.com/s/b4dja38z7a1jcko/Sincronizzazione.pdf?dl=0

devo pero' dire che la mia posizione non l'ho mai vista riportata in
letteratura. Anche la review di Anderson e al (il tuo riferimento [4]), che
cito spesso, parla ti sincronizzazione per trasporto in maniera che io non
capisco tanto bene.

Chiudo con alcune parole sui punti sui quali dicevo sopra che non potrei
essere preciso.
Il punto principale e' la definizione che tu dai dei convenzionalisti.
Certamente, data la vastissima letteratura, ci saranno diversi punti di
vista e immagino sia impossibile poter dare una definizione universalmente
accettata. Certamente si dovra' dire convenzionalista Reichenbach, e poi,
dopo di lui, Grunbaum. E, per quanto mi e' dato capire, almeno Reichenbach
(e ritengo anche Grunbaum) non credo che sarebbe in disaccordo con te nel
dire che la sincronizzazione standard (cosi' come infinite altre) e'
possibile o meno a seconda che sia sperimentalmente verificato o meno che
essa da' luogo ad una relazione di equivalenza, in particolare che valga la
transitivita' della sincronizzazione.
A mio avviso il succo della tesi convenzionalista sta nella non unicita'
della sincronizzazione.
Devo pero' dire che ho letto lavori di gente che si dichiara non
convenzionalista e dice qualcosa tipo "E' banale che la sincronizzazione non
e' unica perche' possiamo sempre liberamente cambiare la coordinata
temporale a piacimento, pero' i convenzionalisti vogliono sostenere qualcosa
di piu' cioe' che ...". Ho anche letto lavori di gente che si dichiara
convenzionalista e dice qualcosa tipo "La tesi convenzionalista non sta
nella semplice affermazione che possiamo liberamente scegliere la coordinata
temporale, quello e' banale, in piu' c'e' che ...". Poi ho letto un lavoro
di Anderson e Stedman, questo
https://www.dropbox.com/s/590tow92t3gtpo1/AndStedFoundPhys1977.pdf?dl=0
in cui si legge
"Moeller has given a very general and abstract analysis of the effect of
general relativistic gauge transformation, of which the special relativistic
synchronization transformation discussed above is the simplest non trivial
example"
che a me parrebbe possa essere interpretabile come "il cambio di
sincronizzazione è un semplice cambio di coordinate".

Insomma, non posso essere preciso perche' il casino e' grande e per
districarcisi servirebbe una conoscenza profonda della letteratura che
certamente non ho.
Ad ogni modo, ho chiara la mia posizione, che e' quella che ho riportato
sopra: la tesi convenzionalista e' la banale presa di coscienza che possiamo
cambiare la coordinata temporale a nostro piacimento.
Ma questa banale presa di coscienza porta con se' conseguenze non
esattamente banali che, proprio per questo, vengono spesso disattese
inconsapevolmente. Ne parlo al paragrafo 2.2 di questo lavoro
http://iopscience.iop.org/article/10.1088/1742-6596/626/1/012054/pdf
e precedentemente le stesse cose le avevo dette qua (o su fisf) in un thread
intitolato "Gli errori".
Io mi dico convenzionalista proprio perche' ritengo di mantenere fermo il
punto: porto la (banale) tesi convenzionalista a quelle che a me paiono le
sue necessarie conseguenze, cioè riconosco il carattere "non fisico"
dell'ordinamento temporale e la chiara distinzione fra questo e
l'ordinamento causale.

>Elio Fabri

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
---
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Received on Tue Mar 13 2018 - 19:58:30 CET

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