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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Thu, 4 Dec 2008 19:11:48 +0100

"Michele Andreoli" <luogosano_at_gmail.com> wrote in message
news:4936690e$0$41657$4fafbaef_at_reader4.news.tin.it...
> Bruno Cocciaro ebbe a scrivere:
>
> > Si impone la domanda:
> > "Visto che non possiamo chiederlo agli orologi, a chi dobbiamo chiedere
> > chi e' la causa e chi l'effetto?"
>
> E in questo la Te(le)ologia e' superiore alla Fisica, ammettiamolo :-)

Qua non ho capito cosa vuoi dire, anche perche', ammettiamolo :-), la
Teleologia non so nemmeno cosa sia.

> Secondo me, per stabilire un'ordinamento tra le due cose (causa ed
> effetto) occorre introdurre un'asimmetria (rilevabile sperimentalmente).
> Concordi con questo?

Ah beh certo, questo e' sicuro.

> E se c'e' un processo veramente asimmetrico questo e' la Misura in
> Meccanica Quantistica: l'interazione tra un sistema quantistico A ed uno
> classico (o semi-classico) B.

Anche questo direi che sia vero, ma non ci garantisce che il succo
dell'ordinamento causa-effetto sia da cercare proprio in quella asimmetria.

> Soltanto se *almeno* uno dei due sistemi e' classico si puo' parlare di
> irreversibilita', quindi di aumento di entropia, di freccia del tempo,
> etc, checche' ne dica Enrico. Viceversa, si fanno soltanto delle
> forzature.
>
> Ma e' un discorso a validita' limitata, dato che vi sono processi
> microscopici che violano CP, dunque T (decadimento del mesone K, etc).

Qua non saprei proprio cosa dire. Per parlare di irreversibilita' a me pare
che il sistema debba essere "complesso", nel senso che possa assumere tanti
"stati". Poi, in via di principio, mi parrebbe che possa anche essere
quantistico, pero', come dicevo, sono questioni sulle quali non so niente.
Ad esempio non sarei in grado di fare un esempio di sistema complesso
quantistico.

> Dunque: la causa sara' sempre il polarizzatore e l'effetto sara' sempre la
> luce polarizzata, checche' ne dovessero dire gli orologi.
>
> Come la vedi tu?

Non so se ho ben capito cosa vuoi dire.

L'unico commento che mi sentirei di fare e' che a me pare che i concetti di
irreversibilita' e di direzione causa effetto siano distinti, essendo il
secondo un concetto piu' basilare del primo.
Cioe' e' certo che quando avviene un processo irreversibile c'e' stata una
causa che ha dato il via al processo e c'e' un effetto (l'aumento
dell'entropia), pero', secondo me, si puo' parlare di direzione
causa-effetto anche per interazioni elementari per le quali non ha alcun
senso associare un aumento di entropia.

Un atomo puo' assorbire un fotone:
causa: il laser emette il fotone
effetto: l'atomo assorbe il fotone.
Il processo potrebbe essere invertito, ma risulterebbe sempre chiaro chi e'
la causa e chi l'effetto:
causa: l'atomo emette il fotone
effetto: il fotorivelatore assorbe il fotone.

Se avessi uno strumento S che puo' fungere tanto da emettitore quanto da
assorbitore di fotoni (ad esempio S potrebbe essere un secondo atomo) e
qualcuno mi dicesse che
l'atomo ha emesso o assorbito il fotone
lo strumento S ha assorbito o emesso il fotone
per sapere chi ha emesso e chi ha assorbito (cioe' chi e' la causa e chi
l'effetto) dovei andare a vedere la quantita' di moto del fotone.
In ogni caso assorbire un fotone e' diverso dall'emetterlo. Ad esempio
basterebbe misurare la massa dell'atomo, se aumenta c'e' stato assorbimento,
se diminuisce c'e' stata emissione.

> Michele

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Dec 04 2008 - 19:11:48 CET

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