Re: Errori di misura

From: Aleph <no_spam_at_no_spam.it>
Date: Mon, 24 Nov 2008 10:05:34 +0100

Giacomo "Gwilbor" Boschi ha scritto:

> In data Fri, 21 Nov 2008 11:12:43 +0100, Aleph ha scritto:

> > una volta fissato, in modo arbitrario, il livello dell'intervallo di
> > confidenza

> Non � unico, ma non � arbitrario, risponde a ben determinate esigenze.

Fissate in modo arbitrario o convenzionale se ti piace di pi� il termine.

> > (Hai provato a pensare a cosa accadrebbe se fissassi,
> > arbitrariamente, un livello di confidenza a 3,1,a 3,11 o a 3,111 sigma?).

> Non sono sicuro di aver capito il senso della domanda. Aumenterei
> l'ampiezza dell'intervallo, e complicherei inutilmente i calcoli.

Seguendo il tuo esempio:

0,04*3,1 = 0,124

0,04*3,11 = 0,1244

0,04*3,111 = 0,12444

e procedendo di questo passo avresti tutte le cifre significative che vuoi
dopo la virgola, ottenute matematicamente moltiplicando l'errore di
partenza per numeri arbitrari.

A questo punto sicuramente obietterai che non ha alcun senso (e concordo)
spingere le cifre significative cos� in avanti, ma d'altra parte la
motivazione che hai fornito all'inizio � in un certo senso estendibile a
tutti i casi sopra riportati e non mi pare riesca a spiegare chiaramente
come mai (ad esempio) due cifre vanno bene e tre no.

Diciamo che nella prassi scientifica si prendono spesso, nel caso di
errori statistici, errori a due cifre, ma questa �, appunto, una prassi,
ma non � detto che sia il modo di procedere pi� corretto.

Dopodich�, come sostiene Cocciaro (e condivido), alla fin fine si tratta
di una questione di lana caprina: difficile fare grossi danni o ottenere
grossi vantaggi operando in un modo piuttosto che nell'altro.

..
> > Il punto � che l'incertezza stimata nel modo che dici pu� tramutarsi in
> > buona sostanza in un artefatto numerico pi� o meno grande.

> Da un punto di vista filosofico, � chiaro che ci pu� essere sempre
> qualcosa di cui non sto tenendo conto.

Direi che esiste sempre e non � detto che si sia sempre in grado di
valutarla correttamente (magari diventa possibile dopo decenni, sto
pensando, a esempio, agli effetti Yarkowski e YORP sulle orbite degli
asteroidi con diametro dell'ordine del chilometro o meno).

> Il punto � che se io determino
> una incertezza in un certo modo e oltre ogni ragionevole dubbio, se poi
> per qualche motivo ne scrivo una che � di 2/3 pi� grande, come nel mio
> esempio, sto commettendo un errore per eccesso di prudenza.

Non commetti alcun errore, poich� l'intervallo cos� detrminato conterr� a
maggior ragione il valore vero della grandezza misurata.

Saluti,
Aleph


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Received on Mon Nov 24 2008 - 10:05:34 CET

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