Il 02/04/2018 10.06, Wakinian Tanka ha scritto:
>> Direi che non è
>> tanto questione del procedimento di misura, ma della scelta della
>> sincronizzazione in un dato riferimento. Immagina di aver misurato
>> così la velocità di sola andata, come è _definita_ questa? In un
>> dato riferimento inerziale K, come il rapporto tra la distanza
>> percorsa dalla luce e la durata di tempo impiegata,
>
> Replica probabilmente ingenua con probabilità P = 2 :-) : La
> definizione non farebbe uso di orologi ma di goniometri (il metodo
> descritto misura un angolo).
Per ora rispondo solo a questo punto
perché mi sembra quello fondamentale
(ho visto che sono stati pubblicati altri
interventi, ma ormai questo l'avevo scritto).
_Comunque_ si tenti di effettuare la misura
della velocità della luce "di sola andata",
_per come questa è definita_, risulterà
necessario aver stabilito una convenzione
per la sincronizzazione degli orologi in
un dato riferimento; verifichiamolo
esplicitamente (ma non servirebbe, a
mio parere, per quanto già scritto...),
nel caso dell'esperimento à la Bradley.
Per misurare la velocità della luce con
il metodo dell'aberrazione stellare occorre
misurare inizialmente la direzione dei raggi
di luce rispetto alla Terra (nel riferimento K)
e ripetere la misura della direzione dei raggi
di luce dopo 6 mesi, quando alla Terra è associato
un diverso riferimento K', allora dalla variazione
nota di velocità della Terra e confrontando le
direzioni dei raggi di luce nei 2 riferimenti
si risale al valore di c.
Ma per fare ciò occorre conoscere la velocità
di K' rispetto a K, e perché questa velocità
possa essere definita occorre aver stabilito
una sincronizzazione in K...
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Thu Apr 05 2018 - 19:49:07 CEST