luh ha scritto:
> Aleph wrote:
> > Il punto critico, se non ricordo male, sta sia nelle dimensioni che
> > avrebbero dovuto avere gli specchi (presumibilmente parabolici) per
> > raccogliere e riflettere abbastanza energia
> beh, no, basta una decina abbondante di specchi piani di ridotte
> dimensioni ... basta concordare volta per volta dove farli convergere (a
> mano!)
La fai troppo semplice.
Prova a bruciare un foglio di carta, anche a distanza di pochi centimetri,
con uno o pi� specchi piani e vedrai che non ti riesce: gli specchi piani
non focalizzano i raggi incidenti, ma li riflettono e basta.
Figurarsi poi l'effetto su vele di navi a distanza di 50-100 metri.
Per ottenere l'effetto desiderato i raggi solari devono essere concentrati
e necessitano quindi dell'azione di specchi o lenti convergenti.
> > sia nel livello di
> > lavorazione delle superfici
> gia' qui si ragiona, piu' che altro nella difficolta' intrinseca a
> realizzare un qualsiasi profilo, anche piano
> > con annessi problemi tecnologici relativi alla lavorazione del vetro su
> > grandi dimensioni.
> vetro? al tempo c'era il vetro?
http://www.archeosub.it/articoli/materiali/vetro/vetri.htm
ad ogni modo le considerazioni sulle difficolt� nella lavorazione di
precisione dei materiali non cambioano.
Saluti,
Aleph
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Received on Wed Nov 12 2008 - 11:42:14 CET