"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:gervoh$vgj$1_at_nnrp-beta.newsland.it...
> Ad ogni buon conto, utilizzare la RG come giustificazione delle
> posizioni seicentesche sull'azione a distanza e' una forzatura molto
> seria. Secondo Newton e gli altri bisognava cercare cause *materiali*,
> solide, per l'azione a distanza, mentre la RG la spiega come una
> curvatura dello spaziotempo, concetto *totalmente* diverso che avrebbe
> certamente turbato N. ancora di piu' che non la semplice azione a
> distanza tramite il vuoto.
Beh di certo Newton era turbato dalla non localita'. Direi che Eberhard
voglia sottolineare principalmente quel fatto. Newton usa le parole "act
[...] at a distance through a *vacuum*, without the mediation of anything
else". Puo' darsi benissimo che all'epoca si volesse intedere qualcosa di
materiale, ma quello che certamente dice Newton e' che la non localita' gli
pare assurda (e gli pare assurdo che qualcuno possa crederci).
Che poi la RG possa essere vista come risposta positiva ai dubbi che poneva
Newton io, che certamente conosco la disciplina molto peggio sia di te che
di Eberhard, non lo so proprio dire. Se dici che anche tu la conosci poco,
vediamo se magari si inserisce qualcuno che la conosce bene a darci qualche
parere sulla eventuale senzatezza delle considerazioni che fa Eberhard in
quella pagina.
> > theory and the model cannot be ruled out by any past or future
experiment
> > where the predictions of quantum theory are verified.
>
> Ma non avevi detto che esistono esperimenti per cui si possono
> discriminare le interpretazioni!?! Mettetevi d'accordo.
Ma e' esattamente questo il "pareggio come minimo".
Un qualsiasi esperimento in accordo con la MQ ortodossa sara' sempre in
accordo con il modello.
Cioe' un ortodosso potrebbe dire:
lo vedi, abbiamo migliorato l'esperimento e la mia teoria ancora regge.
Evidentemente esistono le correlazioni a distanza in assenza di varibili
nascoste e in assenza di comunicazioni!
Un realista potrebbe dire:
lo vedi, abbiamo migliorato l'esperimento e la mia teoria ancora regge.
Evidentemente la V e' maggiore di ...(V e' la velocita' dei tachioni nel
riferimento privilegiato in sincronizzazione standard)!
Cioe', quale che sia la risposta della natura, un realista potra' sempre
dire, rivolgendosi all'ortodosso:
se le cose fossero come dici tu, allora potrei sempre dire (e anche tu
dovresti dire) che le cose potrebbero anche essere come dico io.
Ma la natura potrebbe anche rispondere in maniera diversa.
Esistono degli eventuali esiti sperimentali secondo i quali il modello
proposto da Eberhard continua a valere ma la teoria ortodossa cade. Se la
natura dovesse per caso rispondere un giorno secondo uno di quegli esiti,
allora il realismo locale avrebbe la vittoria. Fino ad allora ci sara' solo
il pareggio assicurato.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Nov 05 2008 - 23:14:58 CET